“LA FOLLIA” DI AUGUSTEA IBERICA TRA LE NOTE DI VIVALDI

Augustea Iberica svolge una forte azione innovativa e completa di promozione del “Prodotto Italia”. Quindi non solo fiere comunemente intese, ma un’azione volta a dimostrare la forza della tradizione, l’importanza del territorio, la rilevanza del coinvolgimento emotivo e culturale attraverso un marketing, non convenzionale, legato anche all’arte.

E questa filosofia ha coinvolto anche gli studenti Erasmus che svolgono il periodo di tirocinio presso Augustea Iberica partecipando ad ogni attività che possa arricchire il proprio patrimonio culturale e professionale.

Assistere a un concerto tenutosi in Spagna, precisamente a Granada, in un contesto magico dove vengono eseguiti brani del repertorio di Antonio Vivaldi insieme alla responsabile della società è un’autentica dimostrazione che la visione del conoscere è autenticamente completa e a 360 gradi.

Qui di seguito le considerazioni di Anna, studentessa dell’Università di Verona, tirocinante Erasmus:

“Ebbene sì, avete capito bene: Augustea Iberica ha potuto vivere, insieme a suoi tirocinanti Erasmus, un sogno tra la musica del grande maestro Antonio Vivaldi.

 Domenica 3 Dicembre Rosaria Mazza, responsabile della soc. Augustea Iberica, e le sue collaboratrici studentesse Erasmus si sono recate presso l’hotel Santa Paula di Granada per assistere al Candlelight Concert………ma non è stato un concerto qualsiasi!

A partire dalla location, un antico monastero, si può dire che abbiamo vissuto un sogno ad occhi aperti dato che l’hotel 5 stelle, il più prestigioso della città, si è rivelato di una bellezza mozzafiato, cominciando dal maestoso atrio.

 Anche se pensavamo di aver visto già le parti più belle dell’hotel, non è stato così perché una volta entrate nel Claustro dove poi si sarebbe svolto il concerto siamo rimaste sbalordite.

Il contrasto che si creava tra le candele illuminate e il buio della sera creava un’atmosfera unica ed è proprio in questo scenario che ci saremmo poi fatte trasportare dalle note della musica classica.

 Sebbene questo genere musicale non sia tra i miei preferiti, ho deciso comunque di provare questa esperienza e darmi un’opportunità. Ci siamo fatte trasportare attraverso “Le Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi per poi concludere con “La Follia” e un turbinio di emozioni, date al contempo dal contesto e dallo spettacolo dal vivo degli strumenti ad arco, hanno reso questa un’esperienza unica.

Questa emozionante serata mi ha portato a riflettere sul tema della cultura e delle esperienze che viviamo.

 Da un lato, penso che la cultura abbia mille volti, ovvero che essa non si possa identificare in una cosa specifica. Secondo me può essere interpretata come il bagaglio personale di esperienze che un individuo vive e che formano il complesso di conoscenze che porta con sè. Tali esperienze non si limitano però ad un unico ambito ma sono costituite da momenti di ogni tipo…….culinari, artistici, turistici e comprenderei anche musicali. In particolare, in riferimento a questo concerto di musica classica dove sono stati eseguiti dei brani di repertorio, facendoci rivivere ciò che il Maestro scrisse nel XVIII secolo.

 A mio parere, la potenza della cultura è anche questo: detenere una certa quantità di conoscenze che devono essere trasmesse cosicché anche altre persone possano imparare. Ma non solo, perché la cultura è anche in grado di unire persone accomunate dallo stesso interesse (in questo caso la musica).

 Dall’altro lato, tutto ciò mi ha fatto riflettere sul tema delle esperienze. Inizialmente partivo un po’ prevenuta perché la musica classica non mi hai mai entusiasmato più di tanto, però ho provato ugualmente a dare una possibilità e ad oggi posso dire che sono contenta di averlo fatto. È stata un’esperienza unica che mi ha fatto emozionare e se non l’avessi vissuta non sarei nemmeno qui oggi a scrivere queste righe. Quindi, anche se inizialmente ci troviamo di fronte ad una novità che non sembra sia nelle nostre corde vale sempre la pena affrontarla perché non sapremo mai cosa ci aspetta finché non la viviamo.

L’esperienza Erasmus mi ha dato la possibilità di immergermi e scoprire non solo un diverso modo di approcciare il lavoro ma anche l’opportunità di conoscere culture diverse anche grazie ad un approccio aperto e dinamico che Augustea Iberica porta avanti attraverso le sue attività.” 

 

Autrice: Anna Biondani (Università Verona)

Foto: Cristina Untila (Università Udine)

Studentesse Erasmus + Traineeship in collaborazione con Augustea Iberica

AUGUSTEA IBERICA ARRIVA A PARIGI

Augustea Iberica sl arriva a Parigi con grande soddisfazione e con la consapevolezza che il cammino intrapreso sin dall’inizio dell’attività, sia un’azione valida e riconosciuta ad alti livelli.

Sostenendo e praticando il lavoro di squadra, la partecipazione al programma Erasmus + Traineeship è oramai un’attività consolidata e che consente una collaborazione con varie università italiane e straniere.

Particolare rilevanza riveste l’importante contributo professionale fornito, durante il suo periodo di trocinio svolto presso la nostra società, da Dounia Boudiaf, studentessa Erasmus proveniente da Parigi. In questa occasione il responsabile di Augustea Iberica si è confrontato direttamente con l’Università Paris-Est Créteil –UPEC – ateneo da cui proveniva Dounia ed è emerso la comunione di obiettivi e metodologie. Infatti il docente parigino responsabile Erasmus, condividendo appieno gli obiettivi e il metodo di realizzazione del programma da parte di Augustea Iberica, ha chiesto ed ottenuto l’assicurazione che tale collaborazione possa continuare nel futuro per meglio consolidare i nostri rapporti. Inoltre Dounia Boudiaf  ha scelto come argomento del suo lavoro di fine corso accademico, la sua esperienza di tirocinio svolta con Augustea Iberica, scelta che testimonia la perfetta sintonia tra lo studente e lo staff della società. Qui di seguito le sue osservazioni e considerazioni:

“Mi chiamo Dounia Boudiaf, studentessa Erasmus proveniente da Parigi, Università Paris-Est Créteil – UPEC -. Ho svolto un perido di tirocinio presso la soc. Augustea Iberica con sede in Granada – Spagna -. Per me è stato molto gratificante e per questo motivo ho scelto di analazzare e descrivere questo periodo nel mio lavoro di fine corso accademico.

Ho potuto scoprire un nuovo modo di lavorare, più autonomo e basato sulla fiducia. Questa azienda, infatti, opera come una “famiglia”; il mio tutor, Rosaria Mazza, mi ha supportato a livello personale e professionale ed è questo che Augustea Ibérica vuole infondere ai suoi dipendenti: il sostegno reciproco.

Inoltre, ho potuto mettere in pratica quanto appreso durante il mio corso di laurea e migliorare la mia conoscenza di Photoshop, Excel e Canva e non solo…….

Ho approfondito la mia conoscenza della lingua spagnola e scoperto monumenti, musei, piazze storiche e tutte le bellezze che una città unica al mondo, come Granada, possa offire. Anche dal punto di vista personale è stata una bellissima esperienza conoscendo nuove persone e anche divertendomi!!!

 Per questo motivo voglio ringraziare ancora una volta l’azienda Augustea Iberica per questa meravigliosa opportunità, che per me non finisce qui.

Infatti, se dico che questa opportunità per me non finisce qui è perché conosco il successo dell’azienda e l’eventuale nostra collaborazione in futuro. Il lavoro svolto in questa azienda, durante quattro mesi, mi consente di dire che la notorietà di Augustea Iberica è destinata a crescere.

È la prima ed unica azienda italiana in tutta la Spagna a promuovere le eccellenze del Bel Paese a tutto tondo: non solo i prodotti enogastronomici italiani, famosi e apprezzati in tutto il mondo, ma anche la cultura, la tradizione e il turismo adottando un modo nuovo di fare marketing, un approccio globale, un unico messaggio.

Inoltre il modo di lavorare di Augustea Iberica è unico; oltre a creare una forte sinergia tra i propri collaboratori, interagisce con aziende dalle caratteristiche uniche dimostrando l’importanza riconosciuta ai valori del marchio. Ecco perché all’ultima fiera in Alicante, Augustea Iberica ha riscosso successo; coordinando e organizzando aziende con una interessante storia, dalla forte identità territoriale è riuscita a realizzare “un viaggio sensoriale” per i visitatori che hanno potuto scoprire nuovi territori e tradizioni rappresentati dei prodotti esposti.

Un ”viaggio” a cui vogliono partecipare gli spagnoli, sempre più interessati ed attratti dal mondo Italia; il mercato spagnolo è un mercato molto promettente ed aperto, volto alla scoperta di nuovi prodotti soprattutto italiani.

Augustea Iberica lo ha capito perfettamente adottando una opportuna strategia.

Ho imparato molto durante il mio periodo di tirocino pressoAugustea Iberica e tutto ciò mi aiuterà a crescere professionalmente e personalmente”.

Rosaria Mazza
AD Augustea Iberica sl.

 

 

PROGRAMMAZIONE FERIE E EVENTI 2024

AUGUSTEA IBERICA PROMUOVE LE IDENTITA’ TERRITORIALI E IL TURISMO GASTRONOMICO

Augustea Iberica, nel promuovere il “Made in Italy”, rafforza il concetto di identità territoriale. E’ un aspetto del marketing che rappresenta lo spirito e l’energia delle diverse realtà sparse sul territorio nazionale e che conservano, proteggendole, la storia e la tradizione delle piccole e medie imprese, volano dell’economia italiana.

La cultura enogastronomica italiana è sostenuta dal patrimonio territoriale che è rappresentato non solo dai beni artistici e culturali ma anche dai prodotti che risultano unici nel panorama internazionale grazie al clima e alla tradizione della lavorazione che viene tramandata da generazione a generazione.

Anche quest’anno Augustea Iberica offre la possibilità alle aziende di esporre in Spagna ed entrare nel mercato iberico attraverso quattro diversi eventi che possono soddisfare le diverse esigenze delle aziende italiane che intendono interanazionalizzare il proprio business.


1) Salón Gourmets 37^ ed. – MADRID –
(aprile 2024)  è una fiera professionale di alta gamma, la più importante in Europa. La caratterstica più importante è un servizio che offrono, incluso nel prezzo, il BUSSINES CENTER, che prevede la combinazione domanda/offerta selezionando i potenziali compratori in base ai prodotti offerti.

2) Alicante Gastronómica – ALICANTE – (settembre 2024) è una fiera aperta a tutti. E’ la più importante della Spagna come fiera popolare, dai costi molto accessibili e che prevede, oltra la degustazione del prodotto e la sua vendita, anche la possibilità di vendere la consumazione. Ciò permette all’azienda di avere un riscontro economico immediato grazie ad un’affluenza di visitatori molto importante (nel 2023, 70.000 visitatori), oltre alla possibilità di sviluppare contatti professionali.

3) Medieterránea Gastrónoma – VALENCIA – (novembre 2024) è una fiera semi pprofessionale. I visitatori sono prevalentemente esperti disettore HO.RE.CA., distributori, ristoratori, gourmet, etc.. E’ lo show room più importante del Mediterraneo per il taglio professionale e la possibilità di entrare nel mercato spagnolo.

4) Intur – VALLADOLID – (novembre 2024) è una fiera storica e internazionale di turismo che si è specializzata, col tempo, in turismo gastronomico. E’ tra le fiere di turismo più importante in Europa che permette B&B con operatori turistici di tutto il mondo in un giorno specifico esclusivamente dedicato, riservando altri 3 gg all’esposizione dei prodotti enogastronomici mentre si propone, nello stesso tempo, il territorio. Molto professionale, organizzata in modo tale che ogni realtà nazionale e internazionale possa proporre al meglio le proprie eccellenze territoriali.

IN VIAGGIO CON AUGUSTEA IBERICA NEL MONDO DI ALICANTE GASTRONOMICA

“L’esperienza è il solo insegnante in cui possiamo confidare” 

Così scriveva Leonardo Da Vinci e così abbiamo avuto la grandissima opportunità di poter partecipare alla Fiera di Alicante che ci ha cambiato professionalmente come tirocinanti e ci ha reso partecipi di una realtà spagnola sempre viva.

Un venerdì di fine settembre, Elche, la città dove il nostro viaggio ebbe inizio, mille aspettative e poi cento curiosità avevamo nelle nostre menti prima dell’inizio di questa esperienza. 

Uno dei punti fondamentali che abbiamo provato sulla nostra pelle, ma soprattutto fatto gustare alle nostre papille, è l’avvolgente sapore dell’interculturalitá. Conoscendo persone e diverse culture durante la fiera di Alicante, si sono aperti i nuovi orizzonti culinari delle varie tradizioni, non solo locali, ma anche internazionali, dal Costa Rica all’Argentina, dalla Grecia al Giappone, passando per il Messico e Cuba fino alla Nostra Italia.

Le quattro realtà italiane da noi rappresentate, che fino a quel momento avevamo conosciuto solo per i loro magnifici prodotti, ci hanno fatto scoprire anche delle belle persone, umili, dedite al lavoro, fermamente convinte nella mission della loro attività. La realtà del Caffè Zantó dal cuore diviso tra Costa Rica e Italia, le Caramelle Stregate con i loro prodotti che pulsano di tradizione sarda, le empanadas argentine di La Yeca che sprigionano i sapori del Bel Paese nel loro ripieno e come non ricordare il gelato artigianale italiano di Menodiciotto, direttamente da Torino.

É stata una fiera che ci ha regalato molte sorprese, come ad esempio uno stand interamente dedicato ad un paese, la Grecia che ha spiegato, cucinato e servito numerose pietanze della sua tradizione dal famoso formaggio greco, la Feta, fino alla degustazione di tsatsiki, che in noi rimarranno, sfortunatamente, solo un bel ricordo, non avendo avuto occasione di poter degustare queste gemme.

Sparsi a macchie di leopardo vi erano numerosi palchi accuratamente organizzati per lo show cooking e annessa degustazione, tra cui le degustazioni di croissant, del pane galiziano, fino anche al cioccolato, declinato nelle sue varie forme e intensità.

Ruolo non da meno lo ha svolto dalla Fondazione Mediterranea, organizzazione senza scopo di lucro il cui nobile obiettivo è realizzare attività, iniziative e progetti al fine di valorizzare il patrimonio, la sostenibilità la promozione della creatività e dell’innovazione culturale. 

La fiera di Alicante è stato anche sinonimo di giovani: nello specifico noi del progetto ERASMUS abbiamo avuto un’ampia opportunità nel poter capire, apprendere e rubare con gli occhi il mestiere di chi ci ha messo il cuore nel suo lavoro: dagli espositori fino agli organizzatori della Fiera conoscendo e intrattenendoci anche col il direttore Antonio Ruiz, una delle anima pulsanti di questo organismo.

La Fiera di Alicante tanto quanto Augustea iberica è fiera sostenitrice del progetto e apprezza l’iniziativa nella sua interezza. L’ente fiera ha veramente organizzato un evento coi fiocchi, l’importanza dei marchi invitati è solo una delle tante frecce nel suo arco. Altresì Augustea iberica sostiene veramente questo progetto.

In conclusione, Alicante Gastronomica sicuramente ha mosso il sole e l’altre stelle, parafrasando Dante, facendoci immergere in un mondo dove noi siamo protagonisti, l’Italia è protagonista, Augustea Iberica è protagonista!

TESTO: JacopoTavio (Università di Udine)

VIDEO: Elisa Caissutti (Università di Udine)

Studenti Erasmus + Traineeship in collaborazione con la soc. Augustea Iberica sl

FIERA ALICANTE GASTRONOMICA 29-9/ 2-10-2023. AUGUSTEA IBERICA PRESENTA L’ARTE DELLA GASTRONOMIA ITALIANA

FIERA ALICANTE GASTRONOMICA 29.9/2.10.2023

AUGUSTEA IBERICA PRESENTA L’ARTE DELLA GASTRONOMIA ITALIANA

Augustea Iberica, anche quest’anno, parteciperà alla Fiera Gastronomica di Alicante per promuovere la cultura e la tradizione gastronomica italiane.

Il 2023 sarà l’anno di un viaggio sensoriale attraverso sapori, profumi e colori che accompagneranno il visitatore attraverso un mondo “oltre” che racconta di tradizione familiare, di territorio e di luoghi lontani………

Le Caramelle Stregate, dalla Sardegna alla Spagna…….. da una terra di una bellezza eccezionale questa giovane azienda creerà un angolo magico dove piccoli ed adulti potranno perdersi tra la dolcezza delle caramelle e i profumi di eccellenze sarde.

Zantò Caffè, è una società fondata da Wendy, proveniente della Costa Rica, e dall’italiano Vincenzo. Questa azienda segue tutto l’itinerario del caffè, dalla sua coltivazione all’arrivo nella tazza dei clienti per offrire l’arte del caffè come solo gli italiani sanno fare. Un mix di culture che offre un eccellente caffè espresso, un vero patrimonio culturale italiano.

Menodiciotto, una storica gelateria italiana che esporta artigianalità e tradizione del Bel Paese. Dal 1986 si dedica alla produzione di gelati e sorbetti di alta qualità seguendo la filosofia della valorizzazione del cibo attraverso l’uso di materie prime pregiate collaborando anche con Slow Food. I prodotti di Menodiciotto sono diversi perchè è la loro storia ad essere diversa.

LaYeca, è un’azienda italo-argentina specializzata in uno dei prodotti più famosi in Argentina e nel mondo: le empanadas. Pur avendo origine arabo-spagnola con la sua ricetta tipica che prevede il ripieno di carne, la grande emigrazione degli inizi del XX secolo arricchisce la empanada. E sarà soprattutto la tradizione italiana ad ampliare la varietà e la ricchezza dell’offerta. In realtà LaYeca rappresenta perfettamente la tradizione e l’innovazione e, per questo motivo, si può considerare un ambasciatore della cultura italiana in Argentina.

Rosaria Mazza
AD de Augustea Iberica sl

La Via Francigena: un cammino tra mistico e terreno

“Metti un piede davanti all’altro e presto sarai fuori dalla porta………. ”

Augustea Iberica, sin da quando è entrata nella realtà del mercato spagnolo, spinge affinché l’Italia si affermi  all’estero. Questo è uno dei motivi per cui Augustea Iberica ha stretto un accordo di partnerariato con ACCADEMIA DELLE IMPRESE EUROPEA, con la missione di creare una rete che generi progetti europei e diffondere identità territoriali italiane in tutta Europa.

Infatti l’Italia é un paese che da sempre lotta per l’affermazione dei suoi prodotti unici nel mondo…

Negli ultimi anni si sta spingendo molto sul turismo esperienziale e sullo slow tourism e il Bel Paese non é da meno: l’offerta é ricca e differenziata e tra i percorsi con più successo vi sono quelli che combinano il turismo religioso col turismo enogastronomico.

Tra le molte esperienze spicca la Via Francigena; nata nell’Alto Medioevo, attorno al VII secolo, lunga 1.800 km e articolata in 79 tappe, parte da Canterbury per giungere a Roma per poi proseguire verso la Puglia, dove vi erano i porti d’imbarco per la Terrasanta, meta di pellegrini e crociati. Nel 1994 è stata dichiarata “Itinerario Culturale Europeo” assumendo, come il Cammino di Santiago di Compostela, una dignità sovranazionale. Si è potuto ricostruire il percorso di tale Cammino Storico grazie ai diari di viaggio e agli appunti di un illustre pellegrino, l’abate Sigerico, poi ordinato Arcivescovo di Canterbury, il quale annotò su due pagine manoscritte le 80 mansioni in cui si fermò a pernottare. Il diario di Sigerico viene tuttora considerato la fonte itineraria più autorevole.

Originariamente il tratto italiano di questo percorso era conosciuto come Via di Monte Bardone fin quando la dominazione Longobarda lasciò il posto a quella dei Franchi, cambiando quindi il nome in Via Francigena, ovvero “strada originata dalla Francia”, definizione che indicava non solo l’attuale territorio francese ma anche  la Valle del Reno e i Paesi Bassi.

La Via Francigena, utile strategicamente per collegare il regno di Pavia con gli altri ducati, tra la fine del primo millennio e l’inizio del secondo, assunse un’importanza crescente grazie alla pratica del pellegrinaggio.

Oggi è uno dei percorsi più in voga del momento, percorribile a piedi e in bicicletta e parzialmente a cavallo; è accuratamente studiato per essere percorso da tutti e a tutte le età. Si distendono facili sentieri di montagna, mulattiere di pietra, vie campestri e viabilità minori, senza traffico, e strade bianche tra i cipressi e i pini domestici.

Allontanandosi dalla costa, ci si immerge nel contesto di vigneti dello Champagne costellato di cattedrali gotiche e, quello che sembra un infinito orizzonte di colline e campi coltivati, viene interrotto da un’importante città che attende il viaggiatore, Besançon, con la sua particolarità di sorgere su ben sette colli, quasi un’anticipazione della meta finale, Roma.

Spostandosi in Svizzera, il viaggiatore viene sempre accompagnato dal profumo del vino che, nel distretto di Lavaux, affacciato sul lago Lemano, viene tutt’ora coltivato nei vigneti terrazzati, oggi Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

A Vevey e Montreaux l’aria si fa solenne, si respira silenzio e spiritualità nella grande abbazia di Saint-Maurice, fondata nel VI secolo e meta costante di pellegrinaggio alle reliquie dei santi.

Il viaggiatore, valicando la Svizzera, si troverà nel Bel Paese, abbracciato dalle soavi cime delle Alpi aostane, la  cui bellezza è accompagnata alla ricchezza del patrimonio artistico. Trovi nel borgo la possibilità di ristoro e sapori nuovi: il pane nero di segale, il burro d’alpeggio, la Fontina, i saporiti prosciutti e il lardo.

Il secondo momento dantesco in cui il viaggiatore si ferma, anche solo un istante, e gira il capo per ammirare il paesaggio montano appena valicato è un momento per riflettere… e perché non farlo?… riposando gli occhi lasciandosi cullare dal dolce  scorrere del fiume Po.

Proseguendo il cammino, guardandosi intorno, si nota come il Medioevo viva nelle mulattiere dell’alta Val di Magra, dove il viaggiatore si addentrerà in borgate di pietra, tra vigne e uliveti. I portali di arenaria scolpita dei centri storici che sono figli della Via: Pontremoli, Filattiera, Filetto, Sarzana, sono il segno che la montagna è ormai lontana e l’aria del mare porta profumi nuovi. Così, passo dopo passo, si arriva nella terra di un viaggiatore, anche se non per scelta, come Dante: la Toscana.

Dopo      aver  passato le Torri di San Gimignano, la città emblema della via Francigena è sicuramente Siena. Camminando tra le sue vie, ci si può addentrare nell’antico ospitale di Santa Maria della Scala, con il suo pellegrinaggio affrescato.

E dopo aver attraversato le dolci colline toscane il viaggiatore giunge finalmente alla città eterna, Roma che lo accoglie “abbracciandolo” sette volte e già “scorgere può le sue meraviglie” e lasciandolo pure pensare che a costruire questa città può essere stato solo per mano de “l’amor che move’l sole e l’altre stelle”.

Accingersi a questo percorso significa vivere un’esperienza extrasensoriale: è il cammino giusto per chi cerca pace, per chi ama la natura e vuole staccare dall’ irrefrenabile vita cittadina. Pellegrini e non scelgono per questo motivo la Via Francigena non solo per la sua storia e per il bel paesaggio rurale che si può ammirare, ma anche per il profondo significato spirituale che trascende dai vari luoghi che si possono visitare nel tragitto.

È un cammino che si presta alla singola esperienza individuale in completa immersione nei propri pensieri, ma anche per i gruppi più appassionati di avventure.

Scegliere di intraprendere un percorso come questo, significa vivere un’esperienza unica nel suo genere. Un percorso che farà viaggiare la vostra mente, ma anche le vostre papille gustative  potendo, tra l’altro, assaporare i piatti tipici della cucina locale che Roma, meta finale, può offrire come per esempio Amatriciana e Cacio e Pepe…….. non possono mancare!!

Jacopo Tavio (Universidad de Udine)
Elisa Caissutti (Universidad de Udine)
Estudiantes Erasmus + Traineeship en colaboración con Augustea Iberica

Créditos audio:
Titolo: Epic Revealing a Secret
Autore: Alena Smirnova

L’identità territoriale italiana nella storia

L’Italia, in termini di cultura enogastronomica, viene sempre accostata ad una forte identità territoriale, grazie anche alla varietà di prodotti che la sua terra e il clima permettono di generare.

Un caso significativo di unità tra identità territoriale e culturale italiana è rappresentato dal noto Dante Alighieri. Singolare come l’uomo, ormai esiliato dalla sua Firenze, sia riuscito ad unire il Bel Paese con la lingua, per dare un tono a quell’Italia che tanto divisa e poco onesta pareva.

Augustea Ibérica è dalla sua nascita che crede nella forte identità territoriale italiana e spinge affinché essa si affermi nel territorio spagnolo ed internazionale. Infatti Augustea Ibérica é partner in Spagna dell’ACCADEMIA IMPRESE EUROPEA, che ha come missione proprio quella di creare una rete che realizzi progetti europei e diffondere le identità territoriali italiane in tutta Europa. Poi, sicuramente non si può parlare di Italia senza nominare due prodotti che sono la nostra bandiera nel mondo: la pizza e il vino. Due eccellenze che hanno sempre unito la gente nonostante le avversità.

Fin dal Neolitico il cereale ha sempre avuto un ruolo fondamentale nell’alimentazione dell’uomo, tra l’altro studi mostrano come già in quel periodo fossero in grado di cuocere sulla pietra polente di cereali tostati e macinati o di pane azzimo. Si dovrà poi agli Egizi la scoperta del lievito e la sua lavorazione: la leggerezza e la morbidezza acquisita dopo la cottura degli impasti di cereali schiacciati o macinati, li rendeva più gustosi e digeribili. Ma è in Italia che la “pizza” acquisisce spessore. Il percorso a tappe della pizza si apre nell’antica Roma.

Qui, i contadini, dopo aver imparato ad incrociare i diversi tipi di farro conosciuti creando la farina (il suo nome deriva da “far”, che in latino vuol dire proprio farro), impastano la farina di chicchi di frumento macinati con acqua, erbe aromatiche e sale. E poi pongono questa focaccia rotonda a cuocere sul focolare, al calore della cenere; sono stati proprio i romani ad utilizzare veri e propri dischi di pane per contenere pietanze sugose. Mancano ancora tantissimi ingredienti molti dei quali sconosciuti fino a secoli e secoli dopo.

Si dovrà aspettare l’anno Mille per i primi documenti ufficiali col termine “pizza”. Come in uno datato 1195 e redatto a Penne, in Abruzzo.

Nel 1535, finalmente, nella sua “Descrizione dei luoghi antichi di Napoli”, il poeta e saggista Benedetto Di Falco dice che la “focaccia, in Napoletano è detta pizza”.

Quale piatto megliore della famosissima pizza Margherita, così chiamata in onore della consorte di Re Umberto I di Savoia, rappresenta la bandiera italiana e il suo territorio? Il verde del basilico che rappresenta l’abbondanza e la ricchezza della natura, della terra, il bianco della mozzarella che implica la purezza e il rispetto della materia prima e infine il rosso che allude alla passione e l’entusiasmo delle persone nel cucinare e consumare questa pietanza.

Così come la pizza, anche il vino è da sempre in Italia un prodotto simbolo di condivisione, serenità e unità. Anche in questo caso questo prodotto, grazie alla grande varietà territoriale italiana acquisisce diverse sfumature, colori e sapori.

Dalla prima introduzione del vino in Italia, grazie ai Fenici in Sardegna e Sicilia e ai Greci in Calabria, per giungere a Roma dove iniziarono a bere vino anche le classi medie e povere nelle tabernae; il vino ha fatto passi importanti nella storia della sua affermazione. A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, viticoltura e vino ripresero sempre più importanza, ma fu dalla seconda metà del Novecento che si iniziarono ad istituire le prime denominazioni di origine controllata. Sono state migliorate notevolmente, grazie ai vincoli legali dei disciplinari di produzione, le tecniche di coltivazione tanto che oggi si hanno dei risultati straordinari.

Augustea Ibérica, è una fiera sostenitrice dell’affermazione dell’identità territoriale italiana nel mondo. Per scoprire di più su questi due iconici prodotti, venite a trovarci alla fiera di Valencia dal 12 al 14 novembre 2023.

Dounia Boudiaf (Universidad de París)
Giulia Mazzariol (Universidad de Verona)

Jacopo Tavio (Universidad de Udine)
Estudiantes Erasmus + Traineeship in collaborazione con la soc. Augustea Iberica sl.

Gelato e Empanadas: una storia di tradizione e di emigrazione italiana

Ogni cibo nel corso della sua storia subisce cambi e trasformazioni. La storia dei piatti tradizionali che ci sono più cari si muove assieme all’uomo. Con i nostri spostamenti culturali, viaggi migratori e movimenti sociali siamo capaci di creare storie culinarie ricche di tradizioni e contaminazioni tra popoli che permettono di riconoscersi anche nei luoghi più lontani.

Augustea Iberica crede nella diffusione del saper fare italiano e mira a portare le eccellenze del Bel Paese nel territorio spagnolo ed europeo. Attraverso la deliziosa storia di uno dei dolci italiani più famosi, il gelato, e la forza degli spostamenti migratori italiani verso l’Argentina, dove le tipiche empanadas ricordano i panificati tipici di tutta Italia, emergono i valori della tradizione italiana e la forza del popolo di adattarsi e rinnovarsi.

Al limite tra legenda e realtà, quella del gelato è una storia tutta italiana. Le prime leggende sull’origine del gelato narrano della presenza di un suo antenato già nella Bibbia. In un passo del Testo Sacro, infatti, si racconta che Isacco fosse solito offrire al padre Abramo una bevanda ghiacciata con latte di capra e neve per aiutarlo a combattere il caldo.

Molti cenni storici vengono anche da fonti romane, in cui si descrive come gli antichi, durante i periodi caldi, avessero l’usanza di consumare neve o ghiaccio misti a frutta e miele per rinfrescarsi.

Per quanto riguarda la storia del gelato tradizionale italiano, ha inizio proprio in Sicilia. Già a partire dal XII secolo erano note le bevande a base di zucchero di canna e frutta aromatizzate e rinfrescate grazie alla neve dell’Etna.

Bisognerà però aspettare il Cinquecento per vedere l’affermazione di questo alimento nella forma più simile a quella che conosciamo noi oggi. È proprio alla Corte dei Medici, nella Firenze del periodo rinascimentale che si diffonde la prima vera forma di gelato artigianale.

Nel 1565 l’architetto Bernardo Buontalenti crea i suoi golosi sorbetti/gelati, per la cui preparazione usava molti degli ingredienti che sono tutt’ora utilizzati: latte, panna, neve, sale, albume d’uovo, limone e zucchero.

Sempre dalla Sicilia, nel Seicento, arriva la successiva svolta nella storia del gelato. Grazie al palermitano Francesco Procopio dei Coltelli, il quale ereditò dal nonno un macchinario per la produzione di sorbetti. Procopio, dopo aver brevettato la sua ricetta si trasferì a Parigi, alla corte del Re Sole, dove nel 1686 apre lo storico Cafè Procope, facendo conoscere il gelato moderno in tutta la Francia e l’Europa.

Fu poi verso la fine del XVIII secolo, quando Filippo Lenzi aprì la prima gelateria sul suolo americano, che la storia moderna e la diffusione mondiale di questo magico dolce diedero il via alla sua affermazione in tutto il mondo.

Gli spostamenti e la capacità di portare la propria cultura con sé sono ciò che ha permesso al popolo italiano di portare il cibo, con tutta la storia identitaria e tradizione che ad esso sono collegate, in tutto il mondo.

Siamo a cavallo tra la fine dell’Ottocento e Novecento quando la prima ondata di migranti italiani parte alla volta del Sud America per arrivare in Argentina.

Il popolo italiano arriva in Sud America durante il momento di formazione della moderna Argentina, che si avviava all’autonomia come altri Stati Nazione dell’America Latina.

Arrivano in una terra ricca di possibilità. Iniziano come contadini, lavorando la terra, per poi inserirsi nel commercio, nell’industria e molti altri settori, mescolando la propria italianità con il tessuto sociale della cultura locale.

La cultura italiana è fortemente identificata con il cibo. La tradizione culinaria portata dai migranti italiani in paesi stranieri assorbe e influenza, impara e contagia da sé stessa e dal paese d’accoglienza. Questo succede anche in Argentina, come scrive Elizabeth Zanoni nel suo libro Migrant Marketplace: Food and Italians in North and South Americ, l’importazione delle merci italiane nelle Americhe, e la produzione stessa delle merci italiane, ha un legame importante con l’idea dell’identità italiana fuori d’Italia.

Gli italiani propongono la loro tradizione culinaria rivisitata con prodotti locali, mescolata agli alimenti importati, creando nuove tradizioni in cui la contaminazione culturale è evidente.

Non è un caso, infatti, che molti dei prodotti tipici italiani ritrovino un loro corrispettivo in quelli argentini. È il caso delle famose empanadas, simili per forma e ripieno ai tipici panzerotti italiani. Entrambi due street food che identificano due culture culinarie importanti.

Inoltre, la pasta, uno degli alimenti che più identifica la cultura della penisola, in tutta l’Argentina ha una terminologia totalmente italiana: i cittadini di Buenos Aires mangiano raviolis, tortelinis e ñoquis.

È evidente come i migranti abbiano creato la propria comunità dentro un’altra cultura, lasciando tracce indelebili nella società di accoglienza. Le tradizioni culturali, sociali o culinarie ci identificano e avere la capacità di diffonderle nel mondo è ciò che ci permette di creare storie di relazioni tra popoli e culture differenti.

Augustea Iberica crede nei valori della tradizione italiana e nello scambio reciproco tra culture. Venite a conoscere meglio la magica storia del dolce tipico italiano per eccellenza, il gelato, assieme alla storia di un popolo che è in grado di portare la sua cultura nel mondo e riconoscersi negli altri, come succede pensando ad un’empanada.

Troverete questi due meravigliosi prodotti alla fiera di Alicante, dal 29 settembre al 02 ottobre 2023.

Dounia Boudiaf (Universidad de París)
Giulia Mazzariol (Universidad de Verona)

Jacopo Tavio (Universidad de Udine)
Estudiantes Erasmus + Traineeship en colaboración con Augustea Iberica.

Zantó Coffee e gli Special Olympics World Games, Berlino 2023

Augustea Iberica e Zantó Cofee appoggiano l’importante evento sociale e mondiale dei Giochi Olimpici Speciali

È ormai da diversi mesi che Berlino viene decorata con poster, foto e immagini accompagnati dall’ hashtag #Unbeatbletogether, che pubblicizzano il grande evento di cui la capitale tedesca sarà patrocinante.

Dal 17 al 25 giugno, infatti, Berlino ospiterà i Giochi Olimpici Speciali Mondiali, un colorato festival internazionale di sport che vede la partecipazione sociale delle persone con disabilità mentale.

 

 

Si tratta di molto più che una semplice manifestazione sportiva, è anzi un vero e proprio evento culturale e sociale che riflette valori fondamentali come lo spirito di inclusione, la diversità dei giochi e la capacità di creare rete sociale.

Durante tutto l’anno gli atleti vengono preparati e supportati nella loro preparazione, crescita e salute. I Giochi Olimpici sono la conclusione perfetta di grandi percorsi e sforzi fondati sul potere inclusivo dello sport che in tutto il mondo sta cambiando la vita a decine di migliaia di persone con disabilità intellettuali.

Rappresentando eccellenze italiane, in Augustea Iberica non possiamo che essere feri della Delegazione azzurra di atleti che parteciperà ai Giochi Olimpici Speciali Mondiali di quest’anno. Una delegazione tutta italiana che vedrà la partecipazione di ben 142 persone: 97 atleti, 41 coach e 4 delegati.

I nostri campioni parteciperanno all’evento mostrando le loro abilità nelle più diverse discipline sportive: dall’Atletica al Badminton, Calcio, Ginnastica artistica, Pallacanestro tradizionale, Pallavolo, Tennis e molte altre.

 

 

È altrettanto motivo di orgoglio per Augusta Iberica il fatto che proprio una delle eccellenze che rappresentiamo, Zantó Cofee, sia tra i principali collaboratori e sostenitori di questo magnifico evento sociale. Zantó Cofee si caratterizza per le scelte etiche e sociali in ogni momento della sua produzione. L’attenzione ambientale nella scelta dei territori di produzione e sulle politiche di importazione, la valorizzazione dei lavoratori stagionali e i servizi per le loro famiglie, nonché l’attenzione e il sostegno per il lavoro femminile sono valori presenti fn dalle origini dell’azienda. Ora, grazie a clienti e soci che permettono loro di crescere ogni giorno, si fanno portavoce e sostenitori dei Giochi Olimpici Speciali Mondiali, per dare visibilità sociale a tutti gli atleti che parteciperanno e al loro immenso potenziale.

 

 

Nel mondo sono oltre 200 milioni le persone con disabilità mentale. Si tratta di bambini, giovani e adulti di ogni età, uomini e donne, che a causa di limiti cognitivi e funzionali si trovano ad afrontare difficoltà nello sviluppo di abilità sociali, concettuali e pratiche. Tutte barriere che possono modificare la velocità di apprendimento e lo sviluppo tipico di una persona.

È proprio grazie al potere trasformatore dello sport, che permette loro di instillare fiducia in sé stessi, benessere salutare e ispirare un sano senso di competizione, che ogni persona con disabilità intellettiva può concentrarsi su ciò che è capace di fare e non sulle difficoltà.

 

 

A occuparsi di queste persone in tutto il mondo è l’associazione The Special Olympics, movimento fondato nel 1968, la cui mission è rimasta sempre la stessa: ‘creare un mondo migliore favorendo l’accettazione e l’inclusione di tutte le persone’ obiettivo che ognuno di noi dovrebbe fare proprio, in modo da poterci aiutare a vicenda, creando una rete sempre più stretta in cui chiunque possa essere parte integrante del tessuto sociale.

 

 

Lo sport dona a coloro che sono affetti da malattia intellettuale l’opportunità di migliorarsi, dimostrare coraggio, provare gioia e partecipare, diventando così di ispirazione per le loro comunità e tutti noi ad aprirsi ad un mondo più ampio di talenti e possibilità. Lasciamoci ispirare e cerchiamo di essere d’ispirazione per creare un mondo in cui ognuno, con le sue particolarità, sia unico ma unito a tutti gli altri.

 

Dounia Boudiaf (Universidad de París)
Giulia Mazzariol (Universidad de Verona)
Estudiantes Erasmus + Traineeship en colaboración con Augustea Iberica.

 

AUGUSTEA IBERICA PRESENTA “LE CARAMELLE STREGATE”

UN MONDO DI MAGIA…….. DALLA SARDEGNA ALLA SPAGNA

 

 

 

Un tempo non molto lontano tre ragazze – Laura,  Romina e Eleonora – in una terra dall’accecante bellezza, la Sardegna, decidono di creare un angolo dove grandi e piccini possano sognare, vivere in un mondo magico e…….. far godere il palato.

Nasce “Le Caramelle Stregate”, un negozio dove la fantasia delle sue creatrici ha catturato i colori della loro splendida terra per riempirli di dolcezza e golosità.

Quando si entra in questa piccola bottega fiabesca, l’atmosfera misteriosa e sognante delle antiche fiabe sarde avvolge e un profumo di zucchero attrae irrimediabilmente. L’esplosione dei colori delle caramelle gommose che diventano anche bouquet e torte, la tradizione della splendida Sardegna che si scopre attraverso le prelibatezze tipiche, rendono “Le Caramelle Stregate”un luogo unico e magico.

  Ed ecco i mostaccioli, questo antichissimo dolce raccontato per la prima volta da Catone il Censore, era dedicato agli ospiti e alle feste religiose. In Sardegna è andata consolidandosi una ricetta precisa e molto antica che prevede l’aggiunta all’impasto dell’anice stellato, la cannella, i chiodi di garofano e talvolta le scorze di agrumi.

  E poi il torrone sardo, originario di Alicante (Spagna), comparso per la prima volta in Sardegna nel 1614 si identifica con Tonara, un borgo fiabesco dalle origini antichissime, che sorge nel cuore della Barbagia.

  E ancora il miele sardo che affascina per la sua origine sospesa tra storia e leggenda e i tipi particolarissimi che raccontano il paesaggio dell’isola. Il famoso miele amaro di corbezzolo è solo una delle varietà rare prodotte quasi esclusivamente in Sardegna. Altri fiori della macchia mediterranea regalano al miele di Sardegna sapori e colori inconfondibili.

“Nella casa delle streghe entrerai, una bustina magica prenderai e di caramelle la riempirai…” 

  Con questa formula magica “Le Caramelle Stregate” aspettano gli amici spagnoli che potranno scoprire tante squisitezze in Alicante in uno spazio organizzato da Augustea Iberica all’interno della Fiera Gastronomica. Sarà come viaggiare in un mondo fatato!