Il Caffè Vezzali rappresenta l’antica tecnica di una lenta tostatura a legna che rende il suo prodotto un’eccellenza italiana di alto pregio. Dalla selezione accurata delle materie prime lavorate a mano fino confezionamento, Caffè Vezzali si distingue per la cura e il rigore; tutte le miscele e i monorigini sono presentati con una veste grafica innovativa in sacchetti di carta naturale piacevoli al tatto e che conservano tutte le caratteristiche proprietà organolettiche del caffè.
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Augustea Iberica ha ripreso brillantemente le sue attività partecipando alla fiera Alicante Gastronomica che si è tenuta dal 24 al 27 settembre 2021.
Una fiera dal sapore particolare per il momento storico, ricca di entusiasmo e partecipazione. L’offerta delle aziende italiane, presentate da Augustea Iberica, ha riscosso successo e interesse.
Il piacere di regalare ai visitatori momenti di degustazione offrendo le delizie della Pasticceria Fiorino che continuano a sorprendere anche in Alicante.
Assaporare la gastronomia di Vincenzo, ricchezza del territorio calabrese, che esplode gustando la sua famosa Porchetta anche con le conserve e confetture di Klete che, come in un viaggio mitologico, trascina verso sapori antichi.
Vivere la preparazione della Pizza, famosa in tutto il mondo, grazie all’arte del Maestro Pizzaiolo e scoprire il piacere della Pasta, altro piatto forte della gastronomia italiana, preparata con maestria dall’esperto Cuoco che ha scelto ingredienti fortemente legati al territorio.
Tutto questo e molto di più si è vissuto nell’esposizione di Augustea Iberica che ha voluto regalare l’emozione di scoprire, ancora una volta, un angolo d’Italia.
AUGUSTEA IBERICA riparte!!! E riparte partecipando alla Fiera Gastronomica in Alicante, la prima grande fiera enogastronomica post covid in Spagna, che rappresenta il tanto apprezzato stile di vita Mediterraneo.
Dal 24 al 27 settembre AUGUSTEA IBERICA sarà felice di accogliervi in fiera presentando aziende italiane che offrono prodotti di alta qualità, specialità di nicchia legati profondamente al proprio territorio che rappresentano l’unicità italiana. Ci trovere nella zona centrale del Padiglione 2 per scoprire bellezze e sapori della bella Italia.
«Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E, all’improvviso, vi sorprenderete a fare l’impossibile» (S. F.)
Viviamo un “tempo sospeso”, inedito, perchè mai avevamo provato una quotidianità in compagnia di una pandemia. Siamo sospesi in attesa del ritorno alla “normalità”, di un vaccino, di una ripresa dell’economia…. siamo in attesa di un qualcosa. E tutto ciò ci rende deboli, vulnerabili, incerti, fragili ma anche altruisti, empatici e coraggiosi. In una società che ha sacrificato tutto alla velocità, la pandemia è un’esperienza umana che ha rimesso in gioco i nostri parametri; si ricompongono i legami con l’altro, con i luoghi, con lo spazio che abitiamo.
Pachamama (divinità Terra venerata dagli Inca rappresentata da Marzia de LA TAVERNA DEGLI ARNA Milano)
Abbiamo visto Nostra Madre Terra cambiare senza l’azione umana e quindi possiamo ripensare a un nuovo stile di vita, più semplice e sostenibile avendo coscienza che l’emergenza Covid è figlia anche dello squilibrio ambientale. Abbiamo apprezzato la mobilità lenta, riscoprendo che il nostro Paese ci offre la bellezza a due passi da casa. Abbiamo “scoperto”, combattendolo, lo spreco alimentare e la sobrietà di questo periodo ci ha insegnato ad acquistare solo ciò di cui avevavamo veramente bisogno.
Abbiamo imparato ad apprezzare ciò che è locale e sostenibile rivolgendoci, spesso, direttamente ai piccoli produttori considerando che la grande distribuzione avrebbe avuto qualche difficoltà ad affrontare l’imprevisto cambio della domanda dei consumatori.
L’azienda per “rinascere” deve considerare tale cambiamento; si desiderano prodotti diversi, ci si è abituati a conoscere meglio ciò che si acquista on-line e, quindi, per rafforzare la vendita in presenza, appare necessario il binomio prodotto-informazioni.
Altro esempio di “rinascita” è rafforzare la realtà territoriale combinando turismo/cultura/gastronomia.
La proposta di un prodotto enogastronomico, che non può prescindere dal suo territorio e dalla sua cultura, è una strategia vincente perchè rappresentativa delle nostre radici.
Così ha pensato Davide Pedrolli, titolare di Dolomita, che non è arretrato davanti difficoltà e ostacoli.
Infatti, in questa epoca di convivenza con il Covid 19, con una mobilità ridotta e le precauzioni sanitarie che impediscono grandi eventi, Davide si è reinventato convertendo proposte e idee in un’attività on-line per proporre il suo amato Trentino.
Davide ci indica una possibile risposta; pensare non solo ai prodotti ma anche alle soluzioni focalizando una strategia con lo scopo di distinguersi dalla concorrenza, individuando una soluzione “su misura”.
Studiare le tendenze dei consumatori, proporre il “nuovo” stimolando l’interesse a nuovi sapori e saperi per riuscire ad anticipare ed adeguare l’offerta alla domanda. Di fronte all’incertezza dei consumatori, l’innovazione e la capacità di adattarsi sono le migliori armi a disposizione.
Altro punto fondamentale è rendersi conto che tutti contribuiamo alla “rinasciata”, ognuno con il suo granello di sabbia. Il mondo è interconnesso; non si può pensare solo al nostro benessere se la lotta contro il contagio non viene intrapresa e vinta negli altri paesi. Noi tutti siamo “le sentinelle del mattino”…. prepariamoci per i tempi migliori che arriveranno, aprendo la creatività a nuovi orizzonti.
Augustea Ibericaaccompagna le aziende nell’essere presenti sul mercato iberico proponendo nuovi prodotti, creando rete e svolgendo una costante attività di marketing.
Avendone cura……. per un futuro che verrà.
Rosaria Mazza (responsable di Augustea Iberica s.l.)
“Che la fenice more e poi rinasce…..” (Dante Alighieri)
L’Italia, come l’uccello mitologico che risorge dalle proprie ceneri, esprime le sue più alte capacità proprio nei momenti più critici, trasformando delusioni e difficoltà in una creativa rinascita. Così il grande chef Ercole Villirillo ha relizzato, simbolicamente, questa originale Araba Fenice con pesce, frutti di mare e olio di oliva aromatizzato al bergamotto. Da un’idea del grande orafo Gerardo Sacco, il Villirillo ha presentato questa opera d’arte al premio Bergafest 2020. E’ un inno al bel ritorno, al piacere di ritrovarsi, al rinnovamento e alle nuove sfide. Ora stiamo vivendo una “estate”, simbolo di ripartenza e rinascita dopo un lungo “inverno”…….. e il fruscio delle acque del Grande Fiume dà il benvenuto alla nuova stagione……..
La ripresa post COVID si presenta ricca di difficoltà; il rispetto dei protocolli sanitari, la crisi economica, la paura che ancora serpeggia tra la gente non giocano a favore sopratutto alla ristorazione, settore particolarmente penalizzato. Ma la fantasia e la creatività degli italiani spesso ha la meglio. Consapevoli che essere chef, cuoco, pasticcere o pizzaiolo vuol dire essere ambasciatori e interpreti della tradizione italiana a tavola, molti si sono rinventati creando spazi originali e accoglienti. La convivialità del ristorante Capre e Cavoli di Milano si è espressa attraverso la creazione di 14 casette all’interno del locale. Così gli ospiti si sentono a casa……stando in un ristorante!
Altro esempio affascinante è l’agriturismo Poggio Brico, che sorge vicino Todi, offrendo la possibilità di degustare le loro eccellenze su una terrazza a 5 mt. di altezza, in un bosco di noci.
La Tana del Ghiro, in Calabria, ha “adagiato”, tra le braccia accoglienti del Parco del Pollino, un angolo di paradiso dove la riscoperta di antichi sapori accompagna gli ospiti in un viaggio senza tempo.
Ma la grandezza degli italiani si era già manifestata durente il confinamento. Nei tempi bui della pandemia, il senso della collettività e dell’unione che gli italiani hanno espresso in una solidarietà sociale ed economica, hanno reso l’Italia un vero esempio internazionale. Grandi gli italiani!!!! Quando, nonostante la paura del nemico invisibile, hanno reagito in maniera concreta e stupefacente non solo rispettando i protocolli sanitari necessari per la propria incolumità, ma gettando lo sguardo al di là del proprio microcosmo tendendo una mano, ognuno secondo le proprie possibilità. E così accadde che, quando la morte aleggiava vicino ad ognuno di noi, all’appello lanciato dalla Protezione Civile per colmare la necessità di 300 medici destinati alle zone più sofferenti d’Italia, hanno risposto in 8.000! 8.000 padri, madri, figli, mogli e mariti ma, soprattutto, MEDICI ……. Allo stesso modo è avvenuto quando l’appello è stato rivolto agli infermieri….. Su una richiesta di 500 unità, hanno aderito in 9.400!! L’Italia dal cuore grande….. Il coraggio di professionisti che credono nella propria missione, giovani specializzandi o neo laureati a fianco di chi aveva già concluso la propria attività lavorativa. E tanti altri bellissimi esempi di volontariato; il Sindaco di Asolo che ritorna in corsia o il sacerdote, medico pneumologo, che sceglie il letto del malato come suo altare, ritornando all’ospedale di Sassuolo dove prestava servizio prima della vocazione. Un fronte comune contro il virus!
La crisi cominciava ad attanagliare economicamente molti italiani. In quel periodo c’era chi la spesa non poteva permettersela perché non stava lavorando e già tante famiglie erano in difficoltà: ecco perché alcuni cittadini decisero di aiutare con un gesto di solidarietà che è partito da Napoli ma che, successivamente, si diffuse velocemente in tutto il Paese. Parliamo della “spesa sospesa”, che riprende un po’ il concetto del famoso “caffè sospeso”, iniziativa nata nel secondo dopoguerra ‘perchè nessuno può essere così povero da non poter bere neanche un caffè’. Chi poteva aiutava gli altri comprando in più qualche prodotto alimentare da donare a chi ne aveva bisogno. “Chi può metta, chi non può prenda”: era questo il messaggio scritto su un foglio appeso a un cestino in un vicolo di Napoli, dove chiunque poteva lasciare qualcosa per chi al momento non poteva permettersela. In molte strade del capoluogo campano l’iniziativa lanciata da alcuni volontari ha fatto vedere i suoi frutti: tante persone, infatti, hanno iniziato a lasciare dei sacchetti con della spesa al loro interno, destinata a chi era in difficoltà ed hanno aderito anche tanti supermercati. In questo modo Napoli, città che da sempre si distingue per la sua generosità, ha dato un esempio a tutta Italia.
Sicuramente molte saranno le difficoltà da affrontare e la ripresa sarà lunga ma il Made in Italy è un brand riconosciuto in tutto il mondo tant’è che in maggio 2020 l’export è cresciuto del 35% (dati ISTAT). In questa prospettiva Augustea Iberica sostiene le imprese che riconoscono nell’internazionalizzazione uno sbocco commerciale di sicuro successo.
Siamo mugnai dal 1610 e il tempo ci ha insegnato a scegliere solo il meglio
Per fare una buona farina non basta avere un buon grano.
Bisogna averne tanti diversi e saperli miscelare con maestria.
Noi abbiamo scelto i grani coltivati dai nostri produttori di fiducia, che ci garantiscono qualità e tracciabilità della materia prima con cui lavoriamo.
L’Oltrepò Pavese, il nostro prezioso KM zero, 1.000 kmq di territorio racchiusi tra Emilia Romagna, Piemonte e Liguria, è l’ingrediente alla base del nostro prodotto unico e di qualità.
La nostra storia
La nostra storia comincia quel lontano 7 febbraio del 1610 quando Filippo III di Spagna concede la licenza di macinazione al conte Giovanni Battista Rovida, proprietario del molino “delle Quattro Ruote” che sorgeva sulle sponde dello Staffora, fonte di benessere sociale ed economico dell’Oltrepò.
Col passare del tempo, la struttura si evolve come pure l’organizzazione della gestione per giungere al 1954 quando si costituisce la società “Molini di Voghera SpA” , grazie alla lungimiranza della Duchessa De Ferrari.
Il molino viene ampliato e potenziato con macchinari ed attrezzature moderne che gli permettono di competere nel settore e ne fanno un simbolo inconfondibile per la zona e per lo Staffora che per quattro secoli, con le sue acque, ne è stato linfa vitale.
Cosa facciamo
Genuinità, selezione, competenza
Aiutiamo i nostri fornai a creare prodotti genuini e della migliore qualità.
Lo facciamo selezionando le migliori materie prime, dalla cui lavorazione nascono farine dalla fattura più pregiata.
Come lo facciamo
Servizio, efficienza, attenzione
Costruiamo un rapporto umano con i nostri clienti.
Parliamo con loro, li conosciamo per nome e loro sanno chi siamo.
Uniamo un prodotto senza euguali a un servizio di distribuzione e approvvigionamento efficiente, capace di enire incontro alle necessità di tutte le persone che decidono di sceglierci.
Perchè scieglierci
Solidità, ascolto, affidabilità
Per il profondo rapporto con il territorio e i produttori dell’Oltrepò Pavese, zona nota per i suoi grani pregiati.
Per l’affidabilità dei nostri prodotti.
Per la disponibilità e la capacità di ascoltare e rispondere in modo tempestivo alle richieste dei nostri clienti.
I nostri numeri
Produzione e distribuzione senza compromessi
1.500 ettari di filiera grano Oltrepò
7.000 ton di capacità per i silos del grano
1.000 ton di capacità per i silos delle farine
200 ton grano macinato nelle 24 h
120 ton capacità insacco nelle 24 h
50 celle differenti per lo stoccaggio dei materiali.
Saimir dall’Albania all’Italia: da garzone a imprenditore di successo
Buon giorno Saimir la ringrazio per la sua disponibilità.
1) Prima di iniziare la nostra conversazione vorrei chiederle di rivolgere un pensiero alla situazione provocata in tutt’Italia dal COVID-19, estesosi ormai in tutto il mondo. L’Albania ha commosso tutti gli italiani inviando 30 tra medici e infermieri a sostegno degli ospedali di Brescia e Bergamo. Un piccolo paese ma con un grande cuore…..
Buongiorno, come albanese dico che l’Italia ha fatto tanto per per il mio paese. Ricordo gli anni 90/97, momenti molti difficili per l’Albania, l’Italia ci è stata vicina e ci ha dato tanto. I medici albanesi sono arrivati in Italia per combattere contro il COVID-19, questo nemico invisibile, per dare speranza, forza. E’ un bell’esempio per dire che tutti insieme si può affrontare e vincere qualsiasi sfida e pericolo che possa mettere in rischio la nostra sopravvivenza. Penso che nessuno si debba chiudere dentro una stanza e che “tutti dobbiamo proteggere la nostra casa, non importa in quale stanza c’è il fuoco”. Insieme ce la faremo!
2) L’Albania è ritenuta una delle nuove frontiere per le aziende italiane e per il turismo. Qual è la sua opinione? L’Albania è un paese in crescita, la sua popolazione è molto giovane; durante el regime comunista, la popolazione era privata dell’economia capitalista e, quindi, ha tanta voglia di fare. Mancando di esperienza e di capitale, si crea naturalmente lo spazio per le aziende straniere che avranno un successo garantito in Albania, in tutti settori economici. Il costo della manodopera è molto bassa come anche le tasse e inoltre, essendo a massimo due ore di aereo, diventa molto conveniente per i turisti e per tutti i frequentatori.
3) Quando e come è arrivato in Italia? Come è maturata la decisione? Sono arrivato in Italia nel 1996 con gommone, illegalmente. Avevo tanta voglia di scoprire il mondo avendo vissuto in un paese chiuso, sotto un regime dittatoriale.
4) Come ha trascorso il primo periodo? Come arriva al suo attuale lavoro di imprenditore? Ho iniziato a lavorare in un autolavaggio, però la voglia di avere un lavoro mio era forte, era il mio sogno. Ho iniziato da subito a fare lavori a cottimo per un pò di tempo. Nel 2000 ho fondato, con mio fratello, un’azienda che si occupava di installazione e coibentazione acustica su impianti civili e industriali. Ricordo che lavoravamo quasi tutte le domeniche. Dopo, nel 2008, arrivò la crisi e abbiamo decido di diversificare dedicandoci al commercio dei combustibili. Tutti in famiglia siamo sempre stati dei gran lavoratori! Anche mio padre, in Albania, aveva un negozio alimentare che andava molto bene e successivamente investì in dei terreni concludendo un ottimo affare.
5) Lei a Tirana è anche titolare di un ristorante di lusso. Come è nata la sua passione per il mondo del food? Nell’agosto del 2006 mi sono sposato; in quell’occasione ci siamo resiconto che mancavano dei ristoranti per cerimonie e così mio fratello ha avuto l’idea di creare un ristorante.
6) In considerazione al forte legame che unisce l’Albania e l’Italia, la società Augustea Iberica le ha proposto una collaborazione in un’azione di marketing di entrambi i paesi. Quale prospettiva prevede? Abbiamo tanto cose da fare nel campo della cultura, economia, turismo, artigianato etc. Molti imprenditori albanesi saranno contenti di intraprendere un rapporto di collaborazione con aziende Italiane.
7) In una visione internazionale, secondo lei che ruolo svolge il Made Italy e la sua artigianalità riconosciuta nel mondo? Mi piace questa domanda; il Made Italy è un valore nel mondo, è un bene per l’umanità!| Il mondo, senza il Made in Italy, non riesco e non lo voglio immaginare. Viva l’Italia! E ringrazio tutti le generazioni per quello che hanno fatto nella moda, nella gastronomia, nell’archietettura, etc.
8) La sua idea di imprenditoria, tra innovazione e tradizione. Che peso hanno l’una e l’altra sul suo business? L’innovazione è molto importante, permette di superare delle frontiere che erano fuori della nostra immaginazione. La tradizione è un valore che va mantenuta con cura. Sono contento che, negli ultimi anni, tanti imprenditori siano ritornati ad investire nella tradizione in gastronomia e cultura.
9) Che consiglio darebbe ai giovani che vogliono intraprendere il suo stesso percorso? Amare il proprio lavoro solo così si può avere successo. Sbagliando si impara e non si molla al primo ostacolo. L’ottimismo aiuta a superare le difficoltà. Grazie, è stata una piacevolissima conversazione.
Intervista a Vincenzo, titolare della società Officine Conserve Alimentari (Italia)– azienda che collabora con Augustea Iberica s.l..
Buon giorno Vincenzo la ringrazio per la sua disponibilità.
Lei è un vero e proprio “artigiano” del food italiano ma è anche un imprenditore. Secondo lei qual’è il valore aggiunto che l’artigianalità può portare all’interno di un’organizzazione aziendale?
Dal 1980 produciamo solo prodotti naturali, selezionati territorialmente e di alta qualità. Miglioriamo nelle fasi produttive, senza mai allontanarci dalle ricette tradizionali. L’artigianalità è il valore fondante della nostra organizzazione.
Lei è il titolare di “Officine Conserve Alimentari” che include due linee di prodotti: da una lato abbiamo “Klete” che si dedica a conserve di frutta e a base vegetale, l’altro settore riguarda la preparazione della Porchetta, PORCKENROLL. Qual è l’origine di nomi così particolari?
KLETE è il nome dell’amazzone greca che ha dato vita alla nostra cultura, la Magna Grecia, incluso la gastronomia. L’ampio utilizzo di km zero è uno dei nostri punti di forza.
PORK AND ROLL è l’espressione che è nata sin dal 1980 quando, la mia propensione alla ricerca del gusto, mi ha portato a realizzare un prodotto concepito per il piacere della compagnia e della bontà. Col rispetto delle regole classiche, ma con una nuova intepretazione della porchetta “Pork and Roll”.
Com’è nata la sua passione per la preparazione artigianale del food? E la sua formazione? Qual è il suo prodotto preferito?
Mia mamma era una specialista nel food romana di origine, ma vissuta in Calabria per oltre 60 anni. Mi ha trasmesso regole e passione che cerco di migliorare col tempo.
La Porchetta sicuramente rappresenta la mia creatività
La sua idea di imprenditoria, tra innovazione e tradizione. Che peso hanno l’una e l’altra sul suo business?
La mia idea di imprenditoria non si lega alla grande distribuzione; considero l’innovazione solo in termini di miglioramento della catena produttiva e delle materie prime di alta qualità. Innovazione e tradizione sono elementi importanti e non sempre contrapposti.
Che consiglio darebbe ai giovani che vogliono intraprendere il suo stesso percorso?
Non si può creare nulla di qualità se non ci si appassiona in quello che fai. Quindi consiglio di intraprendere questo percorso solo se non legato esclusivamente all’aspetto economico.
In una visione internazionale, secondo lei che ruolo svolge il Made Italy e la sua artigianalità riconosciuta nel mondo?
Il Made in Italy è un’eccellenza in continua ascesa grazie all’operato di aziende medio/piccole di alta professionalità. Il nostro clima e la propensione italiana al gusto, ci aiuta a realizzare vere eccellenze, da sempre apprezzate nel mondo.
Officine Conserve Alimentari ha partecipato a molte fiere importanti in Italia e all’estero? Che esperienza è stata?
Molto positiva, abbiamo osservato e compreso le richieste di un mercato sempre più ampio ed esigente. I nostri prodotti sono sempre più apprezzati e richiesti dai mercati europei.
Prima di concludere la nostra conversazione vorrei chiederle di rivolgere un pensiero alla situazione provocata in tutt’Italia dal COVID-19, estesosi ormai in tutto il mondo. Come si è rinventato per affrontare questo periodo molto difficile anche dal punto di vista lavorativo?
Fortunatamente la nostra regione, la Calabria, è stata coinvolta solo marginalmente dal Covid-19. La sua tragica diffusione ha creato seri problemi sia sotto l’aspetto di produzione che di richiesta dei prodotti da parte del consumatore. E’ accresciuta quindi una sensibilità e attenzione generale verso i prodotti più naturali e genuini possibili. Tutto ciò si rispecchia nelle nostre politiche di produzione.
Grazie, è stata una piacevolissima conversazione.
(Rosaria Mazza – responsabile di Augustea Iberica s.l.)
LA BIRRA: PASSIONE MILLENARIA CHE UNISCE IL NORD E IL SUD DEL MONDO
Intervista ad Anselmo, titolare del Birrificio Artigianale della Presila (Italia) – azienda che collabora con Augustea Iberica s.l.
Buongiorno Anselmo La ringrazio per la sua disponibilità.
Prima di cominciare la nostra conversazione vorrei chiederle di rivolgere un pensiero alla situazione provocata in tutt’Italia dal COVID-19, estesosi ormai in tutto il mondo. Come si è rinventato per affrontare questo periodo molto difficile anche dal punto di vista lavorativo?
La situazione è ormai drammatica in tutto il Mondo ed in particolare nel Nord Italia; non dobbiamo far altro che sperare che la diligenza delle persone e le misure adottate dai governi abbiano una qualche efficacia.
Dal punto di vista lavorativo, stiamo cercando di concentrarci sul web, visto che i canali tradizionali di vendita (pub, pizzerie, ristoranti, etc) sono chiusi, purtroppo non c’è nessun’altra soluzione.
Lei è un maestro birraio ma è anche un imprenditore. Secondo Lei qual è il valore aggiunto che l’artigianalità può portare all’interno di un’organizzazione aziendale?
L’artigianalità è sicuramente un valore aggiunto in questo mondo globalizzato ed anche all’interno dell’organizzazione aziendale può portare quel plus dato dalla conduzione famigliare che porta a concepire prodotti pensati con il cuore, perché diventano parte dell’artigiano, più che con il freddo calcolo tipico delle realtà industriali.
Il nostro birrificio è condotto da me e mia moglie Lucia, quindi, una piccolissima realtà, che più che un’azienda è in primis una famiglia.
Quanti tipi di birre producete? Che storia c’è dietro i loro nomi? Quanto tempo dedicate alla realizzazione di una veste grafica così originale?
Produciamo 6 tipologie di birra, dietro ad ogni loro nome c’è una sintesi tra un’identità territoriale/di fantasia e di come viene concepita la birra in se.
Ogni birra, infatti, ha un suo personaggio di riferimento che ne definisce il carattere; sono tutti personaggi da noi concepiti e fatti realizzare da grafici esperti. È un lavoro molto meticoloso che ci impegna parecchio.
Come è nata la Sua passione per la birra artigianale? E la sua formazione? Qual è la birra preferita?
La mia passione per la birra artigianale è nata durante il mio periodo universitario. Mi capitò in una fiera estiva di bere una birra artigianale e da lì nacque la mia curiosità per questo mondo; finita l’università (ingegneria) ho deciso di formarmi in questo settore facendo dei corsi al CERB (Centro di Eccellenza per la Ricerca sulla Birra) di Perugia, e degli stage in un micro birrificio; l’attività di formazione comunque per noi è continua, partecipando a corsi di aggiornamento e seminari.
Beh, non ho una birra preferita in assoluto, dipende molto da che cosa ci si abbina, ma sicuramente sono affettivamente legato alla Symphony, la nostra Belgian Dark Strong Ale che tante soddisfazioni ci ha dato con premi e riconoscimenti molto importanti.
La sua idea di imprenditoria, tra innovazione e tradizione. Che peso ha l’una e l’altra sul suo business?
Innovazione e tradizione per noi hanno lo stesso peso, perché le riteniamo due elementi essenziali del nostro processo produttivo.
Che consiglio darebbe ai giovani che vogliono diventare maestro birraio?
Gli consiglierei di visitare qualche birrificio per rendersi conto del lavoro che il mastro birraio fa, perché è sì un mestiere che ha il suo fascino, ma è anche molto faticoso e sacrificato. I risultati economici non sono immediati ed almeno qui in Italia abbiamo un’asfissiante burocrazia nel nostro settore.
In una visione internazionale che ruolo svolge la birra italiana e la sua artigianalità riconosciuta nel Mondo?
Sicuramente l’Italia, in questi ultimi anni ha conquistato un forte ruolo nel Mondo della birra di qualità e artigianale anche all’estero; oggi le realtà italiane sono sempre più apprezzate e ricercate.
Il Birrificio Gladium ha avuto esperienze fieristiche in Italia e all’estero? Che esperienza è stata?
Si, il birrificio Gladium ha avuto delle esperienze fieristiche in ambito italiano e sicuramente ogni manifestazione è stata occasione di crescita in termini sia di mercato che a livello umano. Speriamo presto di conquistare anche il mercato estero e di prendere parte a qualche evento importante e soprattutto costruttivo e gratificante.
Articolo dell’avv. Mariantonietta Miccoli, legal advisor e collaboratrice di Augustea Iberica.
La nostra società sta attraversando un momento assai difficile. Si perché, chi lo avrebbe mai immaginato un mondo capovolto da un giorno all’altro? Se qualcuno pensava di potere avere delle certezze, non potrà fare altro che ricredersi. È bastato un piccolo virus per fare saltare tutti gli equilibri esistenti in ogni ambito della nostra vita. Cosa fare questo punto? Non possiamo cambiare quel che è accaduto, ma possiamo e dobbiamo ripartire cercando nuove strade. La pandemia ha inferto un duro colpo all’economia mondiale, ma sicuramente uno tra i paesi che ha subito un forte impatto a livello economico è proprio l’Italia. La chiusura di quasi tutte le attività produttive e commerciali, ha messo in ginocchio la nostra economia.Bisogna trovare, dunque per ripartire. Mi sento di dire: partiamo da ciò che abbiamo e ricostruiamo la nostra economia. Mi rivolgo, in particolare, a tutte le aziende italiane che si trovano, adesso, in grande difficoltà. Investiamo in quello che sappiamo fare meglio, quello in cui siamo più bravi, investiamo nella forza dei nostri marchi, in quello per cui siamo conosciuto nel mondo e nella bellezza dell’italianità. L’internazionalizzazione delle imprese italiane rappresenta sempre più una via di sbocco commerciale per le nostre aziende. Iniziamo a guardare ai mercati internazionali come prospettiva reale per i nostri futuri traffici commerciali, perché se c’è una cosa che è apprezzata all’ Estero è proprio il made in Italy.
Avendo una specializzazione in Diritto internazionale commerciale, da un paio di anni mi trovo a collaborare con la società Augustea Iberica con sede in Granada, che si occupa proprio di creare un ponte che virtualmente collega l’Italia alla Spagna. Già perché se non lo sapete in Spagna adorano i nostri prodotti. Augustea Iberica aiuta le aziende italiane, che vogliono esportare i loro prodotti al di fuori delle mura domestiche, ad entrare nel mercato spagnolo mediante l’allestimento di fiere(ne sono già state fatte diverse a Granada, Valencia e Alicante); ma anche con incontri B2B, con la pubblicizzazione dei prodotti delle aziende aderenti; ad entrare nella grande distribuzione o nel settore della ristorazione a seconda delle richieste dell’azienda stessa, uno fra tutti Bufalaria. Che l’export sia la nuova strada da percorrere ne è pienamente convinto anche l’attuale Governo che ha dichiarato che stanzierà fondi ed incentivi funzionali all’internazionalizzazione delle aziende italiane.
I fondi, infatti, saranno utilizzati per la realizzazione delle seguenti categorie di attività:
Iniziative straordinarie di formazione e informazione sulle opportunità offerte dai mercati esteri alle imprese, in particolare piccole e medie;
Supporto alle più rilevanti manifestazioni fieristiche italiane di livello internazionale;
Valorizzazione delle produzioni di eccellenza, in particolare agricole e agroalimentari, e tutela all’estero dei marchi e delle certificazioni di qualità e di origine delle imprese e dei prodotti;
Sostegno alla penetrazione dei prodotti italiani nei diversi mercati, anche attraverso appositi accordi con le reti di distribuzione;
Realizzazione di campagne di promozione strategica nei mercati più rilevanti e di contrasto al fenomeno dell’Italian sounding;
Sostegno all’utilizzo degli strumenti di e-commerce da parte delle piccole e medie imprese;
Realizzazione di tipologie promozionali innovative per l’acquisizione e la fidelizzazione della domanda dei mercati esteri;
Rafforzamento organizzativo delle start up nonché delle micro, piccole e medie imprese in particolare attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto in forma di voucher;
Sostegno ad iniziative di promozione delle opportunità di investimento in Italia, nonché di accompagnamento e assistenza degli investitori esteri in Italia.
Il nostro futuro dipende dalle scelte presenti ed oggi più che mai le aziende devono modificare la loro prospettiva, aprirsi a nuovi mercati e il nostro compito è quello di aiutarle a fare ciò.
Avv. Mariantonietta Miccoli Patrocinante in Cassazione Master in Diritto internazionale commerciale (IBL) – Università “La Sapienza” di Roma Direttore ANGEC -organismo formazione e mediazione – (aut. Ministero della Giustizia)
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