AUGUSTEA IBERICA PRESENTA L’ARTE DELLA GASTRONOMIA ITALIANA
Augustea Iberica, anche quest’anno, parteciperà alla Fiera Gastronomica di Alicante per promuovere la cultura e la tradizione gastronomica italiane.
Il 2023 sarà l’anno di un viaggio sensoriale attraverso sapori, profumi e colori che accompagneranno il visitatore attraverso un mondo “oltre” che racconta di tradizione familiare, di territorio e di luoghi lontani………
Le Caramelle Stregate, dalla Sardegna alla Spagna…….. da una terra di una bellezza eccezionale questa giovane azienda creerà un angolo magico dove piccoli ed adulti potranno perdersi tra la dolcezza delle caramelle e i profumi di eccellenze sarde.
Zantò Caffè, è una società fondata da Wendy, proveniente della Costa Rica, e dall’italiano Vincenzo. Questa azienda segue tutto l’itinerario del caffè, dalla sua coltivazione all’arrivo nella tazza dei clienti per offrire l’arte del caffè come solo gli italiani sanno fare. Un mix di culture che offre un eccellente caffè espresso, un vero patrimonio culturale italiano.
Menodiciotto, una storica gelateria italiana che esporta artigianalità e tradizione del Bel Paese. Dal 1986 si dedica alla produzione di gelati e sorbetti di alta qualità seguendo la filosofia della valorizzazione del cibo attraverso l’uso di materie prime pregiate collaborando anche con Slow Food. I prodotti di Menodiciotto sono diversi perchè è la loro storia ad essere diversa.
LaYeca, è un’azienda italo-argentina specializzata in uno dei prodotti più famosi in Argentina e nel mondo: le empanadas. Pur avendo origine arabo-spagnola con la sua ricetta tipica che prevede il ripieno di carne, la grande emigrazione degli inizi del XX secolo arricchisce la empanada. E sarà soprattutto la tradizione italiana ad ampliare la varietà e la ricchezza dell’offerta. In realtà LaYeca rappresenta perfettamente la tradizione e l’innovazione e, per questo motivo, si può considerare un ambasciatore della cultura italiana in Argentina.
“Metti un piede davanti all’altro e presto sarai fuori dalla porta………. ”
Augustea Iberica, sin da quando è entrata nella realtà del mercato spagnolo, spinge affinché l’Italia si affermi all’estero. Questo è uno dei motivi per cui Augustea Iberica ha stretto un accordo di partnerariato con ACCADEMIA DELLE IMPRESE EUROPEA, con la missione di creare una rete che generi progetti europei e diffondere identità territoriali italiane in tutta Europa.
Infatti l’Italia é un paese che da sempre lotta per l’affermazione dei suoi prodotti unici nel mondo…
Negli ultimi anni si sta spingendo molto sul turismo esperienziale e sullo slow tourism e il Bel Paese non é da meno: l’offerta é ricca e differenziata e tra i percorsi con più successo vi sono quelli che combinano il turismo religioso col turismo enogastronomico.
Tra le molte esperienze spicca la Via Francigena; nata nell’Alto Medioevo, attorno al VII secolo, lunga 1.800 km e articolata in 79 tappe, parte da Canterbury per giungere a Roma per poi proseguire verso la Puglia, dove vi erano i porti d’imbarco per la Terrasanta, meta di pellegrini e crociati. Nel 1994 è stata dichiarata “Itinerario Culturale Europeo” assumendo, come il Cammino di Santiago di Compostela, una dignità sovranazionale. Si è potuto ricostruire il percorso di tale Cammino Storico grazie ai diari di viaggio e agli appunti di un illustre pellegrino, l’abate Sigerico, poi ordinato Arcivescovo di Canterbury, il quale annotò su due pagine manoscritte le 80 mansioni in cui si fermò a pernottare. Il diario di Sigerico viene tuttora considerato la fonte itineraria più autorevole.
Originariamente il tratto italiano di questo percorso era conosciuto come Via di Monte Bardone fin quando la dominazione Longobarda lasciò il posto a quella dei Franchi, cambiando quindi il nome in Via Francigena, ovvero “strada originata dalla Francia”, definizione che indicava non solo l’attuale territorio francese ma anche la Valle del Reno e i Paesi Bassi.
La Via Francigena, utile strategicamente per collegare il regno di Pavia con gli altri ducati, tra la fine del primo millennio e l’inizio del secondo, assunse un’importanza crescente grazie alla pratica del pellegrinaggio.
Oggi è uno dei percorsi più in voga del momento, percorribile a piedi e in bicicletta e parzialmente a cavallo; è accuratamente studiato per essere percorso da tutti e a tutte le età. Si distendono facili sentieri di montagna, mulattiere di pietra, vie campestri e viabilità minori, senza traffico, e strade bianche tra i cipressi e i pini domestici.
Allontanandosi dalla costa, ci si immerge nel contesto di vigneti dello Champagne costellato di cattedrali gotiche e, quello che sembra un infinito orizzonte di colline e campi coltivati, viene interrotto da un’importante città che attende il viaggiatore, Besançon, con la sua particolarità di sorgere su ben sette colli, quasi un’anticipazione della meta finale, Roma.
Spostandosi in Svizzera, il viaggiatore viene sempre accompagnato dal profumo del vino che, nel distretto di Lavaux, affacciato sul lago Lemano, viene tutt’ora coltivato nei vigneti terrazzati, oggi Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
A Vevey e Montreaux l’aria si fa solenne, si respira silenzio e spiritualità nella grande abbazia di Saint-Maurice, fondata nel VI secolo e meta costante di pellegrinaggio alle reliquie dei santi.
Il viaggiatore, valicando la Svizzera, si troverà nel Bel Paese, abbracciato dalle soavi cime delle Alpi aostane, la cui bellezza è accompagnata alla ricchezza del patrimonio artistico. Trovi nel borgo la possibilità di ristoro e sapori nuovi: il pane nero di segale, il burro d’alpeggio, la Fontina, i saporiti prosciutti e il lardo.
Il secondo momento dantesco in cui il viaggiatore si ferma, anche solo un istante, e gira il capo per ammirare il paesaggio montano appena valicato è un momento per riflettere… e perché non farlo?… riposando gli occhi lasciandosi cullare dal dolce scorrere del fiume Po.
Proseguendo il cammino, guardandosi intorno, si nota come il Medioevo viva nelle mulattiere dell’alta Val di Magra, dove il viaggiatore si addentrerà in borgate di pietra, tra vigne e uliveti. I portali di arenaria scolpita dei centri storici che sono figli della Via: Pontremoli, Filattiera, Filetto, Sarzana, sono il segno che la montagna è ormai lontana e l’aria del mare porta profumi nuovi. Così, passo dopo passo, si arriva nella terra di un viaggiatore, anche se non per scelta, come Dante: la Toscana.
Dopo aver passato le Torri di San Gimignano, la città emblema della via Francigena è sicuramente Siena. Camminando tra le sue vie, ci si può addentrare nell’antico ospitale di Santa Maria della Scala, con il suo pellegrinaggio affrescato.
E dopo aver attraversato le dolci colline toscane il viaggiatore giunge finalmente alla città eterna, Roma che lo accoglie “abbracciandolo” sette volte e già “scorgere può le sue meraviglie” e lasciandolo pure pensare che a costruire questa città può essere stato solo per mano de “l’amor che move’l sole e l’altre stelle”.
Accingersi a questo percorso significa vivere un’esperienza extrasensoriale: è il cammino giusto per chi cerca pace, per chi ama la natura e vuole staccare dall’ irrefrenabile vita cittadina. Pellegrini e non scelgono per questo motivo la Via Francigena non solo per la sua storia e per il bel paesaggio rurale che si può ammirare, ma anche per il profondo significato spirituale che trascende dai vari luoghi che si possono visitare nel tragitto.
È un cammino che si presta alla singola esperienza individuale in completa immersione nei propri pensieri, ma anche per i gruppi più appassionati di avventure.
Scegliere di intraprendere un percorso come questo, significa vivere un’esperienza unica nel suo genere. Un percorso che farà viaggiare la vostra mente, ma anche le vostre papille gustative potendo, tra l’altro, assaporare i piatti tipici della cucina locale che Roma, meta finale, può offrire come per esempio Amatriciana e Cacio e Pepe…….. non possono mancare!!
Jacopo Tavio(Universidad de Udine) Elisa Caissutti (Universidad de Udine)
Estudiantes Erasmus + Traineeship en colaboración con Augustea Iberica
Créditos audio: Titolo: Epic Revealing a Secret Autore: Alena Smirnova
L’Italia, in termini di cultura enogastronomica, viene sempre accostata ad una forte identità territoriale, grazie anche alla varietà di prodotti che la sua terra e il clima permettono di generare.
Un caso significativo di unità tra identità territoriale e culturale italiana è rappresentato dal noto Dante Alighieri. Singolare come l’uomo, ormai esiliato dalla sua Firenze, sia riuscito ad unire il Bel Paese con la lingua, per dare un tono a quell’Italia che tanto divisa e poco onesta pareva.
Augustea Ibérica è dalla sua nascita che crede nella forte identità territoriale italiana e spinge affinché essa si affermi nel territorio spagnolo ed internazionale. Infatti Augustea Ibérica é partner in Spagna dell’ACCADEMIA IMPRESE EUROPEA, che ha come missione proprio quella di creare una rete che realizzi progetti europei e diffondere le identità territoriali italiane in tutta Europa. Poi, sicuramente non si può parlare di Italia senza nominare due prodotti che sono la nostra bandiera nel mondo: la pizza e il vino. Due eccellenze che hanno sempre unito la gente nonostante le avversità.
Fin dal Neolitico il cereale ha sempre avuto un ruolo fondamentale nell’alimentazione dell’uomo, tra l’altro studi mostrano come già in quel periodo fossero in grado di cuocere sulla pietra polente di cereali tostati e macinati o di pane azzimo. Si dovrà poi agli Egizi la scoperta del lievito e la sua lavorazione: la leggerezza e la morbidezza acquisita dopo la cottura degli impasti di cereali schiacciati o macinati, li rendeva più gustosi e digeribili. Ma è in Italia che la “pizza” acquisisce spessore. Il percorso a tappe della pizza si apre nell’antica Roma.
Qui, i contadini, dopo aver imparato ad incrociare i diversi tipi di farro conosciuti creando la farina (il suo nome deriva da “far”, che in latino vuol dire proprio farro), impastano la farina di chicchi di frumento macinati con acqua, erbe aromatiche e sale. E poi pongono questa focaccia rotonda a cuocere sul focolare, al calore della cenere; sono stati proprio i romani ad utilizzare veri e propri dischi di pane per contenere pietanze sugose. Mancano ancora tantissimi ingredienti molti dei quali sconosciuti fino a secoli e secoli dopo.
Si dovrà aspettare l’anno Mille per i primi documenti ufficiali col termine “pizza”. Come in uno datato 1195 e redatto a Penne, in Abruzzo.
Nel 1535, finalmente, nella sua “Descrizione dei luoghi antichi di Napoli”, il poeta e saggista Benedetto Di Falco dice che la “focaccia, in Napoletano è detta pizza”.
Quale piatto megliore della famosissima pizza Margherita, così chiamata in onore della consorte di Re Umberto I di Savoia, rappresenta la bandiera italiana e il suo territorio? Il verde del basilico che rappresenta l’abbondanza e la ricchezza della natura, della terra, il bianco della mozzarella che implica la purezza e il rispetto della materia prima e infine il rosso che allude alla passione e l’entusiasmo delle persone nel cucinare e consumare questa pietanza.
Così come la pizza, anche il vino è da sempre in Italia un prodotto simbolo di condivisione, serenità e unità. Anche in questo caso questo prodotto, grazie alla grande varietà territoriale italiana acquisisce diverse sfumature, colori e sapori.
Dalla prima introduzione del vino in Italia, grazie ai Fenici in Sardegna e Sicilia e ai Greci in Calabria, per giungere a Roma dove iniziarono a bere vino anche le classi medie e povere nelle tabernae; il vino ha fatto passi importanti nella storia della sua affermazione. A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, viticoltura e vino ripresero sempre più importanza, ma fu dalla seconda metà del Novecento che si iniziarono ad istituire le prime denominazioni di origine controllata. Sono state migliorate notevolmente, grazie ai vincoli legali dei disciplinari di produzione, le tecniche di coltivazione tanto che oggi si hanno dei risultati straordinari.
Augustea Ibérica, è una fiera sostenitrice dell’affermazione dell’identità territoriale italiana nel mondo. Per scoprire di più su questi due iconici prodotti, venite a trovarci alla fiera di Valencia dal 12 al 14 novembre 2023.
Dounia Boudiaf(Universidad de París) Giulia Mazzariol(Universidad de Verona)
Jacopo Tavio(Universidad de Udine)
Estudiantes Erasmus + Traineeship in collaborazione con la soc. Augustea Iberica sl.
Ogni cibo nel corso della sua storia subisce cambi e trasformazioni. La storia dei piatti tradizionali che ci sono più cari si muove assieme all’uomo. Con i nostri spostamenti culturali, viaggi migratori e movimenti sociali siamo capaci di creare storie culinarie ricche di tradizioni e contaminazioni tra popoli che permettono di riconoscersi anche nei luoghi più lontani.
Augustea Iberica crede nella diffusione del saper fare italiano e mira a portare le eccellenze del Bel Paese nel territorio spagnolo ed europeo. Attraverso la deliziosa storia di uno dei dolci italiani più famosi, il gelato, e la forza degli spostamenti migratori italiani verso l’Argentina, dove le tipiche empanadas ricordano i panificati tipici di tutta Italia, emergono i valori della tradizione italiana e la forza del popolo di adattarsi e rinnovarsi.
Al limite tra legenda e realtà, quella del gelato è una storia tutta italiana. Le prime leggende sull’origine del gelato narrano della presenza di un suo antenato già nella Bibbia. In un passo del Testo Sacro, infatti, si racconta che Isacco fosse solito offrire al padre Abramo una bevanda ghiacciata con latte di capra e neve per aiutarlo a combattere il caldo.
Molti cenni storici vengono anche da fonti romane, in cui si descrive come gli antichi, durante i periodi caldi, avessero l’usanza di consumare neve o ghiaccio misti a frutta e miele per rinfrescarsi.
Per quanto riguarda la storia del gelato tradizionale italiano, ha inizio proprio in Sicilia. Già a partire dal XII secolo erano note le bevande a base di zucchero di canna e frutta aromatizzate e rinfrescate grazie alla neve dell’Etna.
Bisognerà però aspettare il Cinquecento per vedere l’affermazione di questo alimento nella forma più simile a quella che conosciamo noi oggi. È proprio alla Corte dei Medici, nella Firenze del periodo rinascimentale che si diffonde la prima vera forma di gelato artigianale.
Nel 1565 l’architetto Bernardo Buontalenti crea i suoi golosi sorbetti/gelati, per la cui preparazione usava molti degli ingredienti che sono tutt’ora utilizzati: latte, panna, neve, sale, albume d’uovo, limone e zucchero.
Sempre dalla Sicilia, nel Seicento, arriva la successiva svolta nella storia del gelato. Grazie al palermitano Francesco Procopio dei Coltelli, il quale ereditò dal nonno un macchinario per la produzione di sorbetti. Procopio, dopo aver brevettato la sua ricetta si trasferì a Parigi, alla corte del Re Sole, dove nel 1686 apre lo storico Cafè Procope, facendo conoscere il gelato moderno in tutta la Francia e l’Europa.
Fu poi verso la fine del XVIII secolo, quando Filippo Lenzi aprì la prima gelateria sul suolo americano, che la storia moderna e la diffusione mondiale di questo magico dolce diedero il via alla sua affermazione in tutto il mondo.
Gli spostamenti e la capacità di portare la propria cultura con sé sono ciò che ha permesso al popolo italiano di portare il cibo, con tutta la storia identitaria e tradizione che ad esso sono collegate, in tutto il mondo.
Siamo a cavallo tra la fine dell’Ottocento e Novecento quando la prima ondata di migranti italiani parte alla volta del Sud America per arrivare in Argentina.
Il popolo italiano arriva in Sud America durante il momento di formazione della moderna Argentina, che si avviava all’autonomia come altri Stati Nazione dell’America Latina.
Arrivano in una terra ricca di possibilità. Iniziano come contadini, lavorando la terra, per poi inserirsi nel commercio, nell’industria e molti altri settori, mescolando la propria italianità con il tessuto sociale della cultura locale.
La cultura italiana è fortemente identificata con il cibo. La tradizione culinaria portata dai migranti italiani in paesi stranieri assorbe e influenza, impara e contagia da sé stessa e dal paese d’accoglienza. Questo succede anche in Argentina, come scrive Elizabeth Zanoni nel suo libro Migrant Marketplace: Food and Italians in North and South Americ, l’importazione delle merci italiane nelle Americhe, e la produzione stessa delle merci italiane, ha un legame importante con l’idea dell’identità italiana fuori d’Italia.
Gli italiani propongono la loro tradizione culinaria rivisitata con prodotti locali, mescolata agli alimenti importati, creando nuove tradizioni in cui la contaminazione culturale è evidente.
Non è un caso, infatti, che molti dei prodotti tipici italiani ritrovino un loro corrispettivo in quelli argentini. È il caso delle famose empanadas, simili per forma e ripieno ai tipici panzerotti italiani. Entrambi due street food che identificano due culture culinarie importanti.
Inoltre, la pasta, uno degli alimenti che più identifica la cultura della penisola, in tutta l’Argentina ha una terminologia totalmente italiana: i cittadini di Buenos Aires mangiano raviolis, tortelinis e ñoquis.
È evidente come i migranti abbiano creato la propria comunità dentro un’altra cultura, lasciando tracce indelebili nella società di accoglienza. Le tradizioni culturali, sociali o culinarie ci identificano e avere la capacità di diffonderle nel mondo è ciò che ci permette di creare storie di relazioni tra popoli e culture differenti.
Augustea Iberica crede nei valori della tradizione italiana e nello scambio reciproco tra culture. Venite a conoscere meglio la magica storia del dolce tipico italiano per eccellenza, il gelato, assieme alla storia di un popolo che è in grado di portare la sua cultura nel mondo e riconoscersi negli altri, come succede pensando ad un’empanada.
Troverete questi due meravigliosi prodotti alla fiera di Alicante, dal 29 settembre al 02 ottobre 2023.
Dounia Boudiaf (Universidad de París) Giulia Mazzariol(Universidad de Verona)
Jacopo Tavio(Universidad de Udine)
Estudiantes Erasmus + Traineeship en colaboración con Augustea Iberica.
Augustea Iberica e Zantó Cofee appoggiano l’importante evento sociale e mondiale dei Giochi Olimpici Speciali
È ormai da diversi mesi che Berlino viene decorata con poster, foto e immagini accompagnati dall’ hashtag #Unbeatbletogether, che pubblicizzano il grande evento di cui la capitale tedesca sarà patrocinante.
Dal 17 al 25 giugno, infatti, Berlino ospiterà i Giochi Olimpici Speciali Mondiali, un colorato festival internazionale di sport che vede la partecipazione sociale delle persone con disabilità mentale.
Si tratta di molto più che una semplice manifestazione sportiva, è anzi un vero e proprio evento culturale e sociale che riflette valori fondamentali come lo spirito di inclusione, la diversità dei giochi e la capacità di creare rete sociale.
Durante tutto l’anno gli atleti vengono preparati e supportati nella loro preparazione, crescita e salute. I Giochi Olimpici sono la conclusione perfetta di grandi percorsi e sforzi fondati sul potere inclusivo dello sport che in tutto il mondo sta cambiando la vita a decine di migliaia di persone con disabilità intellettuali.
Rappresentando eccellenze italiane, in Augustea Iberica non possiamo che essere feri della Delegazione azzurra di atleti che parteciperà ai Giochi Olimpici Speciali Mondiali di quest’anno. Una delegazione tutta italiana che vedrà la partecipazione di ben 142 persone: 97 atleti, 41 coach e 4 delegati.
I nostri campioni parteciperanno all’evento mostrando le loro abilità nelle più diverse discipline sportive: dall’Atletica al Badminton, Calcio, Ginnastica artistica, Pallacanestro tradizionale, Pallavolo, Tennis e molte altre.
È altrettanto motivo di orgoglio per Augusta Iberica il fatto che proprio una delle eccellenze che rappresentiamo, Zantó Cofee, sia tra i principali collaboratori e sostenitori di questo magnifico evento sociale. Zantó Cofee si caratterizza per le scelte etiche e sociali in ogni momento della sua produzione. L’attenzione ambientale nella scelta dei territori di produzione e sulle politiche di importazione, la valorizzazione dei lavoratori stagionali e i servizi per le loro famiglie, nonché l’attenzione e il sostegno per il lavoro femminile sono valori presenti fn dalle origini dell’azienda. Ora, grazie a clienti e soci che permettono loro di crescere ogni giorno, si fanno portavoce e sostenitori dei Giochi Olimpici Speciali Mondiali, per dare visibilità sociale a tutti gli atleti che parteciperanno e al loro immenso potenziale.
Nel mondo sono oltre 200 milioni le persone con disabilità mentale. Si tratta di bambini, giovani e adulti di ogni età, uomini e donne, che a causa di limiti cognitivi e funzionali si trovano ad afrontare difficoltà nello sviluppo di abilità sociali, concettuali e pratiche. Tutte barriere che possono modificare la velocità di apprendimento e lo sviluppo tipico di una persona.
È proprio grazie al potere trasformatore dello sport, che permette loro di instillare fiducia in sé stessi, benessere salutare e ispirare un sano senso di competizione, che ogni persona con disabilità intellettiva può concentrarsi su ciò che è capace di fare e non sulle difficoltà.
A occuparsi di queste persone in tutto il mondo è l’associazione The Special Olympics, movimento fondato nel 1968, la cui mission è rimasta sempre la stessa: ‘creare un mondo migliore favorendo l’accettazione e l’inclusione di tutte le persone’ obiettivo che ognuno di noi dovrebbe fare proprio, in modo da poterci aiutare a vicenda, creando una rete sempre più stretta in cui chiunque possa essere parte integrante del tessuto sociale.
Lo sport dona a coloro che sono affetti da malattia intellettuale l’opportunità di migliorarsi, dimostrare coraggio, provare gioia e partecipare, diventando così di ispirazione per le loro comunità e tutti noi ad aprirsi ad un mondo più ampio di talenti e possibilità. Lasciamoci ispirare e cerchiamo di essere d’ispirazione per creare un mondo in cui ognuno, con le sue particolarità, sia unico ma unito a tutti gli altri.
Dounia Boudiaf (Universidad de París) Giulia Mazzariol(Universidad de Verona)
Estudiantes Erasmus + Traineeship en colaboración con Augustea Iberica.
Un tempo non molto lontano tre ragazze – Laura, Romina e Eleonora – in una terra dall’accecante bellezza, la Sardegna, decidono di creare un angolo dove grandi e piccini possano sognare, vivere in un mondo magico e…….. far godere il palato.
Nasce “Le Caramelle Stregate”, un negozio dove la fantasia delle sue creatrici ha catturato i colori della loro splendida terra per riempirli di dolcezza e golosità.
Quando si entra in questa piccola bottega fiabesca, l’atmosfera misteriosa e sognante delle antiche fiabe sarde avvolge e un profumo di zucchero attrae irrimediabilmente. L’esplosione dei colori delle caramelle gommose che diventano anche bouquet e torte, la tradizione della splendida Sardegna che si scopre attraverso le prelibatezze tipiche, rendono “Le Caramelle Stregate”un luogo unico e magico.
Ed ecco i mostaccioli, questo antichissimo dolce raccontato per la prima volta da Catone il Censore, era dedicato agli ospiti e alle feste religiose. In Sardegna è andata consolidandosi una ricetta precisa e molto antica che prevede l’aggiunta all’impasto dell’anice stellato, la cannella, i chiodi di garofano e talvolta le scorze di agrumi.
E poi il torrone sardo, originario di Alicante (Spagna), comparso per la prima volta in Sardegna nel 1614 si identifica con Tonara, un borgo fiabesco dalle origini antichissime, che sorge nel cuore della Barbagia.
E ancora il miele sardo che affascina per la sua origine sospesa tra storia e leggendae i tipi particolarissimi che raccontano il paesaggio dell’isola. Il famoso miele amaro di corbezzolo è solo una delle varietà rare prodotte quasi esclusivamente in Sardegna. Altri fiori della macchia mediterranea regalano al miele di Sardegna sapori e colori inconfondibili.
“Nella casa delle streghe entrerai, una bustina magica prenderai e di caramelle la riempirai…”
Con questa formula magica “Le Caramelle Stregate” aspettano gli amici spagnoli che potranno scoprire tante squisitezze in Alicante in uno spazio organizzato da Augustea Iberica all’interno della Fiera Gastronomica. Sarà come viaggiare in un mondo fatato!
Per la prima volta, uno SCONTO se partecipi con noi a entrambe le fiere, di Alicante e Valencia! Vieni a condividere la cultura e la gastronomía italiana attraverso un’esperienza magica!
Augustea Iberica s.l., azienda leader nelle promozione delle eccellenze italiane nella penisola Iberica, offre un incredibile sconto a favore di quelle aziende che intendono partecipare a due eventi di grande risonanza. E’ previsto uno sconto del 3% prenotando solo lo stand o del 5% riservando stand + servizi, partecipando ad entrambe le esposizioni.
1)Alicante Gastronómica (29.09-2.10.2023) – fiera esperienziale e ricca di attività: degustazione, laboratori, conferenze, concorsi, esibizioni e attività che valorizzano la cucina e gli alimenti; 30 stelle Michelin, 50 stelle Soles Repsol, espositori 250, visitatori 65.000, 32.000 mq. spazio espositivo, evento con un grandissimo impatto commerciale.
E’ prevista degustazione, la vendita della consumazione e la vendita del prodotto.
2) Mediterránea Gastrónoma (12/14.11.2023) – fiera professionale – visitatori + di 20.000, espositori 318, relatori 173. E’ la fiera gastronomica più completa per professionisti e appassionati di cucina, uno degli eventi gastronomici più importanti del settore. Si presentano le novità di aziende in Spagna e internazionali riguardanti i settori di Gastronomia, Tecnologia per Hotel e Ristoranti, Servizi per hotel e ristorante, Enogastronomia, Alimenti, Industria dei processi alimentari
Zantó coffee è stata fondata da due soci, Wendy Campos, costaricense e Vincenzo Busa, italiano ed ha una sede a Valencia, in Spagna ed una a San Marcos, in Costa Rica. Importa caffè verde (non tostato) direttamente da piccoli produttori del Costa Rica.
Con Zantó Coffee seguiamo tutto l’itinerario del caffè, dalla sua coltivazione all’arrivo nella tazza dei clienti.
La coltivazione del caffè in Costa Rica viene fatta su terreni collinari e quindi il caffè può solo essere raccolto a mano, nella maggior parte dei casi da migranti di paesi limitrofi. Questi raccoglitori stagionali beneficiano di paghe giuste e di una serie di servizi sanitari e familiari ( come asili o centri diurni per i loro figli ). Il Costa Rica non produce molta quantità di caffè però punta molto sulla qualità e sulla sostenibilità ed eticità del prodotto.
Il caffè raccolto e preparato viene importato in Spagna e tostato da Zantó Coffee per la commercializzazione in tutta Europa. Il caffè importato è di diverse tipologie, in modo da offrire alla clientela sia caffè selezionato, di qualità superiore, di un solo produttore o di una edizione speciale (come per esempio quello proveniente da coltivazioni gestite esclusivamente da donne) con la marca Gwen’s e sia miscele create per offrire caffè secondo la tradizione italiana con la marca Zantó.
La gamma dei caffè Gwen’s fa risaltare il lavoro dei produttori del Costa Rica ed il marchio di qualità “Caffè di Costa Rica”. Questa linea di prodotti è curata personalmente da Wendy Campos che possiede più di 18 anni di esperienza nel campo del caffè e fa parte di una famiglia con lunga tradizione di produttori. Ha lavorato molti anni con i nostri produttori di fiducia per aiutarli a migliorare la qualità, sperimentare diversi metodi di lavorazione ed esportare i loro prodotti in maniera equa e giusta. Una di queste innovazioni più interessanti è la produzione di polpa essiccata del frutto del caffè da usare come infusione. La polpa del frutto del caffè viene selezionata, essiccata e sterilizzata per uso alimentare. Detto prodotto è già stato autorizzato dalla Comunità Europea per la commercializzazione e Zantó Coffee è in procinto di importarlo per la vendita in Spagna. È un prodotto molto importante per l’economia circolare e per la sostenibilità. Presenta inoltre un’ altra fonte di guadagno per i produttori che sono sempre in cerca di idee nuove anche per fare fronte ai cambiamenti climatici che creano problemi alle coltivazioni.
La gamma dei caffè Zantó è curata da Vincenzo Busa e si ispira alla tradizione del caffè Italiano.
Per gli italiani il caffè, soprattutto, l’espresso è una parte fondamentale della vita quotidiana. Si prende un espresso prima di iniziare il lavoro, nella pausa di metà mattina, con amici e colleghi, dopo pranzo, prima di tornare al lavoro. La sosta al bar per un caffè è un momento, seppur breve, di convivialità. Si scambiano due parole con il barista sul tempo, sulle partite di calcio, il vicino di barra, sorseggiando il suo espresso, dà il suo parere… Entrare in un bar in Italia è entrare in un mondo di piccole chiacchiere, rumori di piatti e tazzine e su tutto aleggia il profumo del caffè appena macinato e preparato. Una convivialità che diventa, a volte, anche solidarietà. Da Napoli è partita la tradizione del “caffè sospeso”: il cliente che può permettersi di pagare un po’ di più lascia un contributo affinché anche chi non può permetterselo possa avere il suo caffè. Un caffè non lo si può negare a nessuno.
Gli italiani sono così legati al caffè da averne fatto a volte una bevanda esclusiva della loro zona, aggiungendo ad esso qualche prodotto tipico o preparandolo in modo particolare. Sono nati così il Capo in B di Trieste (a metà fra l’espresso macchiato ed il cappuccino), l’ammantecato siciliano (che prevede l’uso del latte di mandorla), il caffè calabrese con liquirizia, la granita di caffè siciliana…
Le miscele che compongono la linea Zantó presentano diversi tipi di aromi e tostature per venire incontro ai vari gusti della clientela. In progetto c’è anche il desiderio di offrire ai clienti, attraverso degli atelier specifici, un’ immersione nella tradizione Italiana e nei diversi tipi di preparazioni.
Zantó Coffee possiede un suo locale specializzato a La Eliana, provincia di Valencia ed ha in progetto la creazione in Spagna di una scuola di caffè (già presente in Costa Rica), la Zantó Lab, aperta sia a professionisti del settore che ad amatori del caffè che desiderino conoscere meglio il processo dalla coltivazione alla tazza.
In Augustea Iberica e nella Sig.ra Rosaria Mazza Zantó Coffee ha trovato il partner ideale per la trasmissione di questo concetto di tipicità, di eccellenza e di cultura italiana attraverso i prodotti più rappresentativi e specifici sia in chiave prettamente tradizionale che in chiave più contemporanea.
Azienda leader nel promuovere il made in Italy nella penisola iberica, Augustea Iberica SL rappresenta il senso di identità, pilastro centrale dell’efficacia della sua strategia.
Le eccellenze italiane sono riconosciute in tutto il mondo come le punte di diamante sia nel campo dell’enogastronomia che in quello culturale, artistico e turistico.
Infatti scoprire che un prodotto di successo sia frutto degli “artigiani” italiani, rappresenta una certezza.
Lo ha constatato Samuele Ottaviani, studente dell’Università Politecnica delle Marche, che ha svolto un percorso di studi seguendo il programma Erasmus+ presso l’Università di Jaen. Ha verificato direttamente l’importanza del paese di origine per il consumatore, anche grazie alla collaborazione con Augustea Iberica sl, citata nel suo lavoro di fine corso accademico, favorendone un’analisi a tutto tondo.
Inoltre ha rappresentato, con successo, la Pasticceria Fiorino alla fiera enogastronomica “Mediterránea Gastrónoma” di Valencia. L’azienda Fiorino, fidelizzata ad Augustea Iberica, già gode di un ottimo prestigio riconosciuto in tutta la Spagna quindi Samuele non solo ha conquistato l’interesse di vari clienti ma è riuscito a mantenere alto il nome della pasticceria.
L’esperienza di questo eccellente studente, lavoratore e portatore di competenze conquistate durante il suo percorso formativo, non fa altro che confermare la validità della collaborazione delle imprese con gli studenti Erasmus Traineeship.
Infatti per le aziende, vari sono i vantaggi come, per esempio, un tirocinante possa offrire una nuova prospettiva internazionale, idee innovative, fornire attivamente sostegno, portare nuovo entusiasmo, maggiori competitività e innovazione; l’impresa può aprirsi ad altri mercati ed espandere l’attività grazie all’esperienza che un tirocinante ha della cultura del proprio paese d’origine.
Lo studente può acquisire competenze imprenditoriali e creative altamente apprezzate dai futuri datori di lavoro, potenziare le competenze linguistiche e interpersonali oltre che la capacità di lavorare in un gruppo interculturale, acquisire una comprensione più approfondita di un altro paese e della sua cultura.
Il bilancio non può che essere positivo; la collaborazione con un tirocinante consente ad entrambi i soggetti di migliorare notevolmente conoscenze, abilità e competenze. Un perfetto scambio di professionalità. Inoltre, un tirocinante Erasmus+ su dieci ha fondato una propria impresa!
“La speranza, la virtù più piccola ma la più forte” (P.F.)
Un unico cuore pulsante, un’unica luce, la luce della rinascita e della speranza.
Era il 2020, tempi bui, la pandemia causata dal covid-19 seminava morte e dolore e il Governo Italiano decise di nominare Bergamo e Brescia come unica capitale europea della cultura per l’anno 2023.
La “Città dei Mille” e la “Leonessa d’Italia” furono le città maggiormente colpite dall’epidemia e si è voluto tracciare un percorso di resilienza attraverso la cultura e la bellezza.
Sono tantissime le iniziative volte a promuovere non soltanto le due città lombarde, ma l’intero territorio.
Una di queste resterà per sempre ed è un itinerario che collega Bergamo e Brescia da percorrere interamente a piedi in qualunque stagione. È la nuova Via delle Sorelle, ben 130 chilometri di cammino dedicato al turismo lento, nato per valorizzare e far scoprire i Comuni che attraversa in modo sostenibile. Una sorta di Cammino di Santiago, con tanto di passaporto da far timbrare e da tenere come ricordo.
E’ un viaggio tra bellezze e sapori!
Si potrà apprezzare la cucina bergamasca basata sulla semplicità dei piatti e sulla territorialità……
E così si scoprirà, tra l’altro, la tradizionale Polenta e Osei e la famosa Torta Donizetti, dolce nato in onore del famoso musicista e compositore Gaetano Donizetti. Una leggenda narra che Giocchino Rossini, di fronte alle pene d’amore dell’amico Gaetano, fece preparare un dolce smplice e tanto buono da guarire qualunque pena. A quanto pare il dolce, all’aroma di Maraschino, piacque molto a Donizetti. La torta fu battezzata “Turta del Donizet”, talmente buona da far tornare il buonumore a chi l’assaggia!
E cosa dire di Brescia? Tra musei e bellezze naturali l’identià della Leonessa d’Italia è fortemente legata alla terra e al suo mondo contadino.
Famosa in tutto il mondo è la Strada del Vino di Franciacorta……. Tra castelli da favola e vigneti, il territorio di Brescia è l’unico che possa produrre il Franciacorta DOC.
Lungo circa 80 km, è un itinerario che offre cantine e vigneti d’eccellenza, tutte da visitare!
Le magnifiche Bergamo e Brescia celebreranno, per tutto il 2023, un anno di riscatto, rilancio, orgoglio e prospettiva in una rinascita tra arte e conoscenze.
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