AUGUSTEA IBERICA E IL CAFFE’ CANDIDATO A PATRIMONIO IMMATERIALE DELL’UMANITA’ UNESCO

“Prendiamoci un caffè”

E’ l’ invito più frequente che si possa ricevere in tutta Italia perchè il caffè espresso italiano è uno dei simboli più identificativi e tra i più amati del made in Italy tanto da essere candidato a Patrimonio Immateriale dell’Umanità – UNESCO.

Il caffè per gli italiani è una liturgia, un rito condiviso da generazioni e caposaldo immortale della nostra industria alimentare con più di 800 torrefazioni che operano in Italia e che comprendono 7.000 addetti.

“Chicchi” di storia ci regala il viaggio nell’universo del caffè che parte dagli altopiani dell’Etiopia fino a giungere a Costantinopoli, attuale Istanbul, dove nel XVI secolo fu aperta la prima caffetteria della storia.

Passando per Vienna giunge in Italia dove, nel 1720, viene aperto in Piazza San Marco a Venezia, il Caffè Florian, tra i più antichi al mondo, celebre per il suo stile unico e senza tempo, con i vassoi di servizio rigorosamente in argento e l’inconfondibile livrea dei camerieri.

Era la Venezia del Canaletto, del Tiepolo, del Casanova e di Vivaldi; calle e campielli si popolavano, al fruscio di lunghe gonne e sfarzose redingote. Le sale degli antichi palazzi si illuminavano per i grandi balli che la laguna rifletteva nei canali con tutto il loro splendore.

Era l’epoca del Carnevale, famoso in tutto il mondo.

Ma è l’intera Italia che brilla in tutto il mondo per i suoi caffè storici che risultano patrimoni artistici e architettonici. Infatti continuando un viaggio immaginario si giunge al Caffè Gambrinus, il più antico di Napoli, patria del caffè per tradizione e dove si inventò la cucumella, per preparare il caffè in casa.

Molte sono le storie e le tradizioni a Napoli legate al caffè. Una delle più tipiche (che dimostra il carattere generoso dei napoletani) è quella del caffè sospeso. Un cliente del bar paga due tazzine, di cui una a beneficio di un ignoto che ne faccia richiesta.

Chi entra a contatto con il popolo napoletano e ne comprende la sua antica cultura, la sua profonda filosofia di vita non può non restarne affascinato.

“Quando un napoletano è felice, paga due caffè: uno per sè stesso e uno per il cliente che viene dopo. E’ come offrire un caffè al resto del mondo” (L. De Crescenzo)

Ma cosa renda il caffè italiano il più buono? La bontà del nostro caffè deriva dalla preparazione delle miscele e dalla tostatura dei chicchi di caffè caratteristiche che rendono leader il produttore italiano VEZZALI.

Vezzali Caffè si avvale di una figura unica, quella del Fuochista Tostatore che, alla capacità rituale di tostare, aggiunge l’abilità artigianale, oramai scomparsa, di mantenere costante il calore durante la tostatura, utilizzando legna autoctona (di bosco e di agrumi).

Divino caffè, il cui gusto rimane tutto il giorno in bocca e Vezzali Caffè te ne offre una tazzina seduto sul bordo dell’universo, guardando l’intero cielo che è tuo, per scriverci sopra.

AUGUSTEA IBERICA PRESENTA IL BERGAMOTTO

“L’ORO VERDE DELLA CALABRIA”

……….. E’ un tiepido pomeriggio di maggio; il sole splende in un cielo terso e tutto sa di primavera. Apro la finestra ed il profumo intensissimo di zagara mi investe. Il verde scuro delle foglie degli aranci e dei bergamotti brilla alla luce del sole del mio sud; quegli alberi hanno una storia da raccontare, la storia della gente comune che lavora e sposa ogni giorno la sua amata terra…….. ( de Un Regalo di Dio – Il Bergamotto: il profumo del paradiso)

Il bergamotto è l’oro verde della Calabria, il più prezioso tra gli agrumi.

Porta con sè leggende per il mistero della sua origine; nasce da un’impollinazione incrociata di un albero di limone e uno di arancia amara che è capitata, in maniera del tutto inspiegabile, per la prima volta in Calabria verso la metà del XVII secolo.

Anche l’origine del nome di questo nobile frutto porta con sé la leggenda; secondo alcuni risale dal termine turco “Beg-armudi”, pera del principe, secondo altri deriva dalla città “Berga” (Spagna) per giungere poi in Calabria, durante la dominazione spagnola.

E’ una storia antica, la storia del bergamotto! E’ una storia che parla d’amore per la terra, fatica, tradizioni e folklore.

Nel periodo della raccolta dei bergamotti, da metà dicembre a metà febbraio, alla raccolta sulle piante provvedevano i più giovani ed anche i ragazzi, che muniti di “panari” piccoli cesti, rivestiti all’interno di tela di iuta per non danneggiare la buccia del bergamotto cosparsa di vescichette piene di olio essenziale, staccavano dolcemente i frutti dai rami per essere poi trasportati da giovani donne.

Caricavano le ceste in testa appoggiandole sopra una sorta di cuscinetto chiamato “giranda”. Il peso le costringeva a camminare con un portamento eretto, quasi austero, lungo i viottoli, tra gli alberi.

Si creavano, così, variopinte file indiane di donne, le cui ampie gonne, dai colori sgargianti, ondeggiavano, come il loro incidere accompagnato dal canto in coro di “mottetti”.

Questi canti popolari dalle nobili origini, erano cantati a cappella e raccontavano della vita rurale, della fatica e della gioia di stare insieme.

Era l’epoca in cui la raccolta e l’estrazione dell’essenza veniva fatta a mano, utilizzando spugne naturali per far sprizzare il nettare del bergamotto dalla scorza, che veniva raccolto in recipienti di terracotta. Uomini  e donne, bambini e anziani, chini sulle spugne in piena notte per evitare che la luce  alterasse l’essenza; così per generazioni, fino all’invenzione della cosiddetta “macchina calabrese”, ideata da Nicola Barillà, che garantiva rese elevate e una qualità finissima dell’essenza.

Il bergamotto cresce soltanto  lungo la costa in provincia di Reggio Calabria,  dove ha trovato il microclima ideale.   Infatti, il suo habitat quasi  esclusivo è costituito dalla sottile striscia costiera lunga un centinaio di chilometri, compresa tra Villa S. Giovanni e Gioiosa Jonica. Oltre il 90% della produzione mondiale di questo agrume, è bene ricordarlo, proviene dalla provincia di Reggio Calabria sin dal 1750 quando nacque il primo bergamotteto.

Questa terra produce bergamotti senza uguali grazie alle condizioni estreme del tempo, che garantiscono una ricchezza di pregiato olio essenziale. Infatti è l’olio essenziale immagazzinato nei pori, appena al di sotto della superficie della scorza, che rende il bergamotto così prezioso usato inizialmente solo come agente di fissaggio nel settore dei profumi.

Successivamente, nel 1800, scienziati e medici scoprono, quasi per caso, anche le potenti qualità antisettiche e antibatteriche dell’olio essenziale di bergamotto, scoperta che fa assumere un ruolo chiave anche in cliniche e ospedali come efficace disinfettante, anticolesterolo, ipoglicemizzante, anti radicali liberi, vitaminizzante.

Fino a poco tempo fa l’acidità naturale del frutto aveva fatto ignorare il suo uso alimentare; è stato grazie ai produttori calabresi che si è iniziata una nuova tradizione di gusto e salute: la creazione di diversi prodotti della Pasticceria Fiorino e di Officine Conserve ci fanno scoprire un sapore nuovo e irripetibile.

Birrificio Artigianale della Presila

Il Birrificio Artigianale della Presila nasce il 4 Gennaio 2012 con la Mission di produrre Birra Artigianale di Alta Qualità in Calabria e per precisione a Zagarise (CZ), un piccolo centro agricolo della Presila Catanzarese che vanta un’acqua proveniente direttamente dal Parco Nazionale della Sila, dalle particolari caratteristiche, come contenuto in minerali e purezza, che la rendono molto adatta alla produzione di birra di qualità.

Fulcro della politica produttiva aziendale è il metodo artigianale di produzione che consiste nelle seguenti caratteristiche:

  • Non Filtrazione (La birra è integrale, come natura crea)
  • Non Pastorizzazione (Non viene sottoposta a pastorizzazione, mantenendo intatte tutte le caratteristiche nutrizionali, oltre a conservare in vita i lieviti in sospensione nella birra stessa dandoci un prodotto vivo)
  • Assenza di Conservanti o Additivi 
  • Rifermentazione (La gasatura viene prodotta tramite una seconda fermentazione ad opera del lievito in bottiglia o fusto, ciò da alta digeribilità alla birra)

​Per approfondire la conoscenza del prodotto birra e del nostro metodo di lavorazione clicca qui.

Attualmente il Birrificio Artigianale della Presila produce 6 birre con Marchio Gladium ®.

Contatti

BIRRIFICIO ARTIGIANALE DELLA PRESILA di Verrino Anselmo & C. S.A.S.
Via Roma II° Traversa n°5
88050 Zagarise (CZ)
Tel. 329/4195279  Fax 0961/1951001

Info commerciali: info@birragladium.com

Responsabile commerciale, mktg e comunicazione: luciafranco.21@birragladium.com

Facebook: http://www.facebook.com/BirraArtigianaleGladium

Instagram: https://www.instagram.com/birra_gladium/

Officine Conserve Alimentari s.r.l

L’azienda è una realtà immersa nelle colline della Locride, l’antica Magna Grecia che è sorta come colonia greca lungo le coste ioniche calabresi. Officine Conserve Alimentari possiede due diverse linee di prodotti entrambe frutto della sapienza culinaria della tradizione: da una lato abbiamo “Klete” che riguarda le preparazioni gastronomiche a base vegetale di tutti i prodotti tipici della macchia mediterranea locridea, l’altro settore di interesse riguarda la lavorazione artigianale di carni locali con “porkenroll”, la nostra porchetta dal gusto unico.

Klete prende il nome dalla mitologica regina amazzone fondatrice della colonia di Kaulon, che insieme a Locri Epizefiri costituisce una delle più importanti testimonianze della presenza greca in Calabria.

Ci siamo ispirati alla sua figura perché pensiamo possa esprimere al meglio lo spirito che ci anima, volto a recuperare una tradizione antica, ma allo stesso tempo di alta qualità ed ecosostenibile, per riproporla rinnovata al mercato europeo, grazie anche alla rete commerciale che i fondatori hanno creato in questi anni. Nel paesaggio mediterraneo che li circonda, il nostro team di esperti artigiani sceglie il frutti migliori che la Calabria ha da offrire per ricreare le antiche ricette tradizionali tipiche del territorio: marmellate, conserve e bevande della migliore qualità. I nostri prodotti di punta sono tanti, tra i più importanti spiccano quelli nati dal nostro oro verde, il famoso bergamotto, agrume unico che fiorisce solo nel territorio della costa ionica e in nessun’altra parte del mondo.

Tutti i prodotti della linea Klete sono naturali, gluten free e ideali per chi segue un’alimentazione vegetariana e vegana.

Porkenroll è la nostra porchetta leggendaria; alternativa e non convenzionale, tutta un’altra musica rispetto alle porchette che avete assaggiato fino a ora.

Più che un cibo, una vera e propria dichiarazione d’amore! Uno dei prodotti più gustosi, antichi e popolari della tradizione gastronomica italiana proposta a partire dall’antica sapienza culinaria del Sud Italia.

La nostra porchetta nasce a Placanica (RC) nel 1980. Nell’arco di oltre trent’anni, grazie alla sua passione e alla sua caparbietà, Enzo Malgeri, il fondatore di Officine, ha formulato una ricetta davvero imperdibile che realizza in modo completamente autonomo: dalla selezione della carne locale, alla raccolta diretta delle erbe aromatiche che crescono selvatiche nelle nostre campagne, alla cucitura della cotenna che serve a preservare tutti i succhi e i profumi per tutto il tempo della lentissima cottura che la ricetta prevede. Sono state realizzate inoltre diverse varianti, “le alternative”.

La nostra porchetta è gluten free e aromatizzata con erbe selvatiche che crescono spontanee nei nostri campi.

Fiera Gastronomica Alicante 2020

AUGUSTEA IBERICA sarà presente alla Fiera Gastronomica di Alicante dal 27 al 30/3/2020 – Venerdì, Sabato e Domenica dalle 11 alle 21;
il lunedì dalle 10 alle 18.

Le Eccellenze Italiane Rappresentate:

OFFICINE CONSERVE ALIMENTARI s..r.l. di Vincenzo Malgeri.
Marmellate, confetture e conserve riproducendo antiche ricette tradizionali – Vanta prodotti d’eccellenza ed esclusivi del territorio come il prezioso ORO VERDE, il bergamotto, e la Porchetta, piatto tipico italiano, riconosciuto come uno dei più buoni al mondo.

GLADIUM BIRRIFICIO ARTIGIANALE DELLA PRESILA di Verrino Anselmo & C.sas – Birra di Alta Qualità garantita dall’impiego di un’acqua dalle particolari caratteristiche minerali e dalla purezza, proveniente direttamente dal Parco Nazionale della Sila, e dall’aria riscontrata nel territorio che risulta essere la più pura d’Europa

PASTICCERIA FIORINO – Pasticceri dal 1964 – prodotti artigianali che rispettano la tradizione pur ricercando l’originalità e il mangiar sano. Punta di diamante è senz’altro il Panettone Pangoji, Panettone nutraceutico al Goji Italiano unico in Italia, farcito con crema al bergamotto altro prodotto nutraceutico di grande pregio.

AUGUSTEA IBÉRICA CONQUISTA VALENCIA

Augustea Ibérica chiude con un bilancio eccellente la sua partecipazione a Gastrónoma, fiera professionale che si è tenuta in Valencia dal 10 al 12 novembre 2019.


Migliaia di professionisti e amanti della gastronomia hanno visitato la fiera e in particolare lo stand di Augustea Ibérica che, come sempre, riesce a dinamizzare e rinforzare l’offerta dei prodotti gourmet italiani che rappresenta.
L’esposizione ha trasportato i visitatori in un angolo d’Italia, a volte poco conosciuto, che ha destato un grande interesse e curiosità.
Infatti, accanto a VEZZALI CAFFE’ azienda leader nella tostatuda a legna del caffè e preziosa collaboratrice di Augustea Ibérica, ha partecipato la Pasticceria Fiorino.


La storia di questa realtà italiana fatta di tradizione ed innovazione ha il sapore della nostra artigianalità tanto apprezzata nel mondo. Ecco perchè i suoi prodotti esposti sono stati molto apprezzati dai visitatori, dagli esperti di settore e dalle diverse scuole alberghiere valenziane.
Punta di diamante il PANETTONE, offerto nelle varie declinazioni che la creatività della Maestra Pasticcera Mariastella Fiorino riesce a realizzare e il PANGOJI, unico in Italia.
Un abbinamento perfetto: il caffè italiano, la bevanda famosa in tutto il mondo, e il panettone, simbolo della maestria italiana.

La Pasticceria Fiorino e il Pangoji

Augustea Iberica sarà presente alla fiera che si terrà a Valencia il 10, 11 e 12 novembre 2019.
Il nostro racconto dell’italianità delle aziende che Augustea Iberica intende rappresentare, continua con un altro splendido esempio del brand italiano: accanto alla Vezzali Caffè esporrà la Pasticceria Fiorino.
La storia della Pasticceria Fiorino è la storia di quell’Italia che lavora, iniziando da una piccola realtà frutto di sacrifici, ma che tenacemente continua a portare avanti la propria tradizione con orgoglio.
Nasce negli anni ’60 in un piccolo paese della Calabria, Palmi, una piccola pasticceria che, ben presto, si trasformerà in una importante realtà aziendale con la volontà di portare il marchio Fiorino al di fuori dell’ambito locale puntando sulla qualità dei prodotti e la ricercatezza delle materie prime.
La Pasticceria Fiorino ha sempre operato con uno sguardo rivolto al futuro, alla ricerca di nuovi modi per deliziare e sorprendere i propri clienti.
I valori aziendali, ormai saldamente impressi nella mente dei dipendenti, sono quelli tipici di un’impresa familiare all’italiana: dedizione e sacrificio, passione e ricercatezza, affiatamento e rispetto.
La famiglia Fiorino da oltre cinquant’anni mette al centro del progetto, la valorizzazione del capitale umano: il vero segreto del suo successo.
Il prodotti artigianali della Pasticceria Fiorino rispettano la tradizione pur ricercando l’originalità e il mangiar sano: i torroni, le torte, i mandorlati, le delizie di pistacchio, i cedrini, le rose del deserto, i quadrotti al bergamotto, i panettoni e tanti altri esempi di eccellenze pasticcere.
Ma la punta di diamante della creatività del Maestra Pasticcera Mariastella Fiorino è, senz’altro, il Panettone Pangoji.
Mariastella, membro dell’Ordine internazionale dei Discepoli di Auguste Escoffier, ha ideato, in collaborazione con il dipartimento di “Scienze Biomolecolari” dell’Università di Urbino, il Pangoji, il Panettone nutraceutico al Goji Italiano, unico in Italia.
Il Pangoji possiede una forza antiossidante incredibile ed è ricchissimo di polifenoli, questo perché è interamente fatto con olio extravergine di oliva in purezza (il “Coroneiki” dell’azienda Carbone, olio di elevata qualità) e
inoltre nell’impasto viene aggiunta la composta extra biologica di bacche di goji al 77% (Azienda Goji Italiano), che garantisce il fabbisogno giornaliero di antiossidanti. Basta pensare che in 1 kg di prodotto ci sono ben 15.000
unità ORAC, cioè circa 260mg di antiossidanti, quantità ideale per combattere lo stress ossidativo, oltre che a ridurre i livelli di colesterolo e glicemia.
La farcitura è realizzata con crema di bergamotto, altro prodotto nutraceutico di grande pregio. Dunque un panettone assolutamente squisito oltre che salutistico. Tutti gli ingredienti utilizzati per la preparazione del
Pangoji sono prodotti di alta qualità e del nostro territorio.

CREDITO D’IMPOSTA PER PARTECIPAZIONE A FIERE INTERNAZIONALI

Augustea IBERICA segnala alle imprese italiane interessate all’internazionalizzazione che l’articolo 49  decreto crescita pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n°100 del 30 Aprile 2019 (vedi link). Il decreto Crescita (D.L. n. 34/2019) prevede un credito d’imposta per le PMI che partecipano a manifestazioni fieristiche internazionali di settore. Il beneficio (sotto forma di credito d’imposta) spetta per le spese sostenute nel 2019 per l’affitto degli spazi espositivi e per il loro allestimento nonché per le attività pubblicitarie, di promozione e di comunicazione, connesse alla partecipazione alla fiera. Il bonus, in “de minimis”, sarà riconosciuto nella misura del 30%, fino ad un massimo di 60.000 euro. Le risorse complessive a disposizione della misura ammontano a 5 milioni euro. Qual è l’iter per il riconoscimento dell’incentivo?
L’operatività dell’incentivo (i fondi disponibili ammontano a 5 milioni di euro) è connessa all’emanazione da parte dei Ministeri competenti (Sviluppo economico, – e Ministro dell’economia e delle finanze) di un decreto attuativo.
L’incentivo si rivolge alle PMI interessate a partecipare a fiere internazionali migliorando il livello dell’internazionalizzazione delle PMI italiane.

L’incentivo sostiene il  30% delle spese sostenute per la partecipazione a manifestazioni fieristiche internazionali di settore. Il credito d’imposta può essere riconosciuto fino ad un limite massimo di 60.000 euro per le spese che riguardano:

  affitto di spazi espositivi,
  allestimento degli spazi medesimi,
  attività di pubblicità, promozione e comunicazione connesse alla partecipazione.
Il decreto attuativo di cui sopra dovrà specificare:
  le tipologie di spesa,
  le procedure per l’ammissione al beneficio,
  l’elenco delle manifestazioni fieristiche internazionali di settore per cui è ammesso il credito
d’imposta,
  le procedure di recupero in caso di utilizzo illegittimo del credito stesso.

LINK A GAZZETTA UFFICIALE
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2019/04/30/100/sg/pdf

Art. 49.
Credito d’imposta per la partecipazione di PMI a fiere internazionali
1. Al fine di migliorare il livello e la qualità di internazionalizzazione delle PMI italiane, alle
imprese esistenti alla data del 1° gennaio 2019 è riconosciuto, per il periodo d’imposta in corso alla
data di entrata in vigore del presente decreto, un credito d’imposta nella misura del 30 per cento
delle spese di cui al comma 2 fino ad un massimo di 60.000 euro. Il credito d’imposta è
riconosciuto fino all’esaurimento dell’importo massimo pari a 5 milioni per l’anno 2020.
2. Il credito d’imposta di cui al comma 1 è riconosciuto per le spese di partecipazione a
manifestazioni fieristiche internazionali di settore che si svolgono all’estero, relativamente alle
spese per l’affitto degli spazi espositivi; per l’allestimento dei medesimi spazi; per le attività
pubblicitarie, di promozione e di comunicazione, connesse alla partecipazione.
3. Il credito d’imposta è riconosciuto nel rispetto del- le condizioni e dei limiti di cui al regolamento
(UE) n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013, relativo all’applicazione degli
articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti de minimis, al
regolamento (UE) n. 1408/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013, relativo all’applicazione
degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti de minimis nel
settore agricolo e al regolamento (UE) n. 717/2014 della commissione, del 27 giugno 2014, relativo
all’applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli
aiuti de minimis nel settore della pesca e dell’acquacoltura. Il credito d’imposta è riparti- to in tre
quote annuali di pari importo ed è utilizzabile, esclusivamente in compensazione, ai sensi
dell’artico- lo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241.
4. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e
delle finanze, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto,
sono stabilite le disposizioni applicative del presente articolo, con riferimento, in particolare, a:
a) le tipologie di spese ammesse al beneficio, nell’ambito di quelle di cui al comma 2;
b) le procedure per l’ammissione al beneficio, che avviene secondo l’ordine cronologico di
presentazione delle relative domande, nel rispetto dei limiti di cui al comma 1;
c) l’elenco delle manifestazioni fieristiche internazionali di settore per cui è ammesso il credito di
imposta;

e) le procedure di recupero nei casi di utilizzo illegittimo dei crediti d’imposta, secondo quanto
stabilito dall’articolo 1, comma 6, del decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40, convertito, con
modificazioni, dalla legge 22 maggio 2010, n. 73.
5. Qualora l’Agenzia delle entrate accerti, nell’ambi- to dell’ordinaria attività di controllo,
l’eventuale indebita fruizione, totale o parziale, del credito d’imposta, la stessa ne dà
comunicazione al Ministero dello sviluppo economico che, ai sensi dell’articolo 1, comma 6, del ci-
tato decreto-legge n. 40 del 2010, provvede al recupero del relativo importo, maggiorato di interessi
e sanzioni secondo legge.
6. All’onere di cui al comma 1, pari a 5 milioni di euro per l’anno 2020, si provvede ai sensi
dell’articolo 50.

ITALIA: TERRA DEL VINO

“Il vino è un romanzo scritto da più autori: il sole e le pioggia in delicato equilibrio;
i grappoli raccolti con gesti precisi da un vignaiolo attento; l’ombra di una cantina
che avvolge con pazienza la promessa di brindisi futuri”.
Quello del vino è uno dei comparti in cui il Made in Italy è maggiormente apprezzato e ricercato nel mondo: l’Italia è il primo produttore mondiale e nonostante la comparsa di nuovi player (Cile e Nuova Zelanda su tutti) è anche il paese che nell’ultimo decennio ha incrementato maggiormente le proprie vendite all’estero (+2.6 Miliardi €).
Per quanto riguarda la produzione, l’Italia detiene il primato mondiale con 44 milioni di ettolitri, seguita dalla Francia, secondo produttore, con 37 milioni. Passando alle quantità esportate, il divario tra i due paesi aumenta, con il Belpaese che nel 2017 ha esportato
ben il 35% in più rispetto alla Francia.
Tutto ciò è certamente frutto di strategie di marketing però non si possono tralasciare le origini secolari del vino italiano e dell’arte del fare.
La storia della viticultura italiana è una storia millenaria quando l’Italia si chiamava Enotria Tellus – terra del vino. Questa antichissima arte risale al VII secolo a.C. quando i Greci colonizzarono il meridione d’Italia risultando, quindi, fondamentali nella storia vinicola italiana, che vede molte delle uve oggi vinificate essere state introdotte proprio in quell’epoca. Probabilmente il primo porto d’approdo che coinvolse il traffico di vino e di uve fu in Calabria e, successivamente, in Campania ed in Sicilia, anche se le due prime regioni si contendono questo “primato”. I Greci cominciarono non solo a sviluppare la viticoltura e la vinificazione nei loro territori colonizzati, ma contribuirono anche alla sua diffusione nelle aree dell’Italia del nord e, grazie ai Romani, si creò quel grande ed importante movimento che farà del vino un’istituzione in tutta Europa.
Il vino italiano è, ormai, un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale, un comparto che tutti ci invidiano e che è in grado di produrre utili tanto per ciò che concerne il mercato interno quanto con riferimento alle esportazioni.
E’ un prodotto complesso per varietà e ricchezza.
Questa caratteristica, parte integrante del suo fascino e presente nella percezione del vino italiano all’estero, è il punto di forza e una sfida per ogni azienda vinicola italiana. Con riferimento esclusivo ad esempio al 2018, si deve registrare una crescita di fatturato dell’intero settore pari all’1,8% mentre per l’export i numeri segnano un +3,5%.
Un mercato che cresce tra i confini nazionali ed anche al di fuori, frutto di una produzione di qualità in grado di dar vita a prodotti considerati eccellenze assolute. Perché ad andare per la maggiore non sono solo i vini di segmento medio ma anche bottiglie di prestigio.
Pensiamo ai vini bianchi di qualità eccelsa a denominazione Doc, Docg e Igt: dal Piot Bianco al Conegliano passando per Chardonnay, Spumante, Traminer, Verdicchio, Falanghina. Stesso discorso, se non anche ulteriormente amplificato, che si può riscontrare per i vini rossi pregiati: Chianti, Montepulciano, Amarone Docg, Valpolicella Superiore, Ripasso, Bardolino. Barolo, Barbaresco, Negroamaro, Primitivo ecc…Un mercato ampio e variegato. Il mercato del vino in Spagna offre buone le potenzialità per l’export italiano.
Il consumo di vino aumenta nella penisola iberica.

Per l’export italiano l’immagine del Made in Italy è un ottimo biglietto da visita in Spagna.
L’OEMV (Osservatorio Español del Mercado del Vino) ci fornisce dati rassicuranti per quanto riguarda importazione di vini, spumanti e prosecchi italiani.

VEZZALI CAFFE’

Il viaggio nell’universo del caffè è un viaggio affascinante intorno al mondo, così come è affascinante la leggenda che avvolge le sue origini e la sua scoperta. Infatti si ritiene che siano state le capre e non l’uomo a scoprire il caffè.
Si racconta che, attorno all’anno 850, si notò che alcune capre saltavano vivacemente per aver mangiato delle bacche sconosciute. Provando a mangiare quei frutti rosso vivo, risultarono così amari che buttandoli nel fuoco, il caffè tostandosi incominciò ad emanare un profumo delizioso e irresistibile.
Sembra che la pianta del caffè sì originaria degli altipiani dell’Abissinia l’attuale Etiopia (Africa); nel XVI secolo, passando p

er il vicino Yemen e poi la penisola arabica, giunge a Costantinopoli l’attuale Istanbul, dove fu aperto il primo locale che serviva questa bevanda. Ma è solo nel 1615 che il caffè sarà introdotto in Europa attraverso la flotta veneziana e nel 1683 i turchi dovettero abbandonare precipitosamente l’assedio di Vienna, lasciando oltre 500 sacchi di caffè.
Sfidando la credenza popolare che il caffè fosse la bevanda del diavolo e nonostante fosse persino condannata dalla Chiesa, i viennesi lo apprezzarono così tanto

da far fiorire la cultura dei caffè viennesi noti in tutto il mondo.
Nel XVII secolo la domanda di caffè è in costante crescita tanto che le potenze coloniali ne diffondono la coltivazione in altre parti del globo.
Il caffè è la merce più importante dopo il petrolio e il grano: la coltivazione, lavorazione e commercio del caffè occupano oltre 25 milioni di persone nel mondo.
Il caffè cresce nelle fascia tropicale dell’America centrale e meridionale, isole dei Caraibi, Africa e Asia ed è coltivato in oltre 70 paesi del mondo. L’albero del caffè è

un sempreverde che fiorisce in ogni stagione secondo il clima e l’altitudine; il suo frutto è simile alla ciliegia.

CAFFE’ VERDE

I due principali tipi di caffè sono l’Arabica e la Robusta.

L’Arabica – alta circa 3 mt., si trova soprattutto in America Latina e lungo le coste orientali dell’Africa; pianta di altura può prosperare fino a 2000 metri di alt

itudine. Le migliori arabiche provengono dal centroamerica.
Fornisce l’aroma al caffè in tazza e presenta una leggera acidità che la caratterizza. Rilascia in bocca un sapore fruttato/floreale.
Ricordiamo le SUPER ARABICHE che vengono utilizzate per caratterizzare il caffè ma in minima parte (10%) perchè troppo intense. Alcune provengono dall’Etiopia, Kenya e Tanzania.

La Robusta cresce principalmente nelle regioni tropicali dell’Africa e dell’Asia; pianta di pianura può crescere anche a livello del mare. Robusta e rustica, alta fino a 8/9 mt., da al caffè in tazza crema e corposità, sapore amaro e forte.
Le migliori robuste provengono dall’India e dall’Indonesia.

La forza degli italiani sta nel preparare/inventare le miscele. Inoltre si deve tenere presente che la normativa italiana relativa all’importazione del caffè è la più severa di Europa.
Il produttore italiano di caffè tostato compra generalmente dagli importatori italiani di caffè verde (Trieste e Genova) come del resto fa VEZZALI CAFFE’ che segue anche canali particolari per poter comprare, dalle zone d’origine, caffè ancora non presenti nel mercato italiano, caffè rarissimi (Hawai – Mauricius – Autoctoni del

Brasile –Papua Nuova Guinea).
Vezzali adotta questa scelta per poter svolgere una vera e propria attività “SARTORIALE” che prevede combinazioni ed abbinamenti originali ed unici.

TOSTATURA

Due sono le figure protagoniste nella fase della Tostatura.

1) LA MACCHINA
La macchina che tosta a legna è nata 40 anni fa.
A) Il metodo di tostatura a legna è stato abbandonato nel corso degli anni e Vezzali Caffè lo ha riadottato molti anni fa. Per migliorare il risultato finale si è avvalso del supportotecnologico per ovviare alcuni effetti negativi e migliorare la qualità del prodotto.
B) Il tempo è un elemento fondamentale. In realtà Vezzali adotta una tostatura lenta (23-26 minuti) mentre le nuove tecnologie di tostatura, per esigenza di volumi, sono velocissimi a discapito della qualità del prodotto.

2) IL FUOCHISTA TOSTATORE: Vezzali Caffè si avvale di questa figura unica
Alla capacità del solo TOSTATORE di eseguire, in modo replicabile, il rituale previsto dal protocollo, IL FUOCHISTA TOSTATORE aggiunge l’abilità artigianale, oramai scomparsa, di mantenere costante il calore durante la tostatura. Altro elemento che sottolinea l’unicità del prodotto è la tipologia della legna, nonchè il modo di comporre la legna nella camera di combustione. La legna è autoctona= legna di bosco e agrumi, in fase di sperimentazione legna di frutta selvatica di bosco. Particolare attenzione rivolgiamo al caffè destinato al mercato degli emirati arabi che viene tostato con legna di rosa selvatica, preziosissima e rara.

RAFFREDAMENTO

Dopo i 23/26 minuti il caffè è pronto per essere raffreddato.
Si apre la bocca della macchina ed esce il caffè fumante che viene trasferito in una vasca che, attraverso il movimento rotatorio delle pale e l’azione aspirante di una ventola, raggiunge, in circa 10 minuti, la temperatura ambiente.
Il caffè ottenuto presenta una riduzione del 20% del peso originario rilasciando umidità ed altri elementi. In realtà questa perdita di peso corrisponde ad un’acquisizione di qualità.
Infatti VEZZALI CAFFE’ adotta il raffreddamento ad aria conferendo al prodotto alta qualità.
Questa scelta di procedura si pone in contrapposizione a quella moderna e scarsamente valida ossia il raffredamento ad acqua, frutto di pretesa di quantità a scapito della qualità.
Si giunge a questo processo di lavorazione grazie al contributo positivo delle nuove tecnologie informatiche e alla collaborazione di esperti di livello mondiale.

CONFEZIONAMENTO

VEZZALI CAFFE’, fedele al principio di fornire un prodotto fresco e il più possibile protetto, procede velocemente al confezionamento grazie ad una tecnologia altamente avanzata.
Infatti è presente in ogni confezione una valvola che permette l’espulsione dell’anidride carbonica naturalmente prodotta dal caffè tostato e la NON introduzione dell’ossigeno, nemico numero uno del caffè.
Inoltre VEZZALI CAFFE’ non trascura il “vestito” della confezione essendo all’avanguardia nella ricerca di materiali e nuove idee, enfatizzando l’effetto finale del prodotto.